THE GOOD OL’ DAYS
Fino alla scorsa stagione, ogni giocatore professionistico della NFL poteva scegliere il proprio numero di maglia, dall’1 fino al 99. Ad ogni modo, l’unico limite posto alla scelta del numero era legato alla posizione ricoperta dal singolo giocatore.
Infatti, a partire dal 1952 la lega impose una serie di regole per un sistema di numerazione delle maglie più strutturato, divenuto nel 1973 così suddiviso:
- 1-9: QB, K, P
- 10-19: QB, WR, K, P
- 20-29: RB, CB, S
- 30-39: RB
- 40-49: RB, TE, CB, S
- 50-59: OL, DL, LB,
- 60-69: OL, DL
- 70-79: OL, DL
- 80-89: WR, TE
- 90-99: DL, LB
Alcuni giocatori riuscirono tuttavia a mantenere gli stessi numeri coi quali avevano costruito un’intera carriera, beneficiando di una “grandfather clause”, ovvero una clausola che rendeva la nuova norma sostanzialmente non retroattiva. Ad esempio viene spesso citato il caso di Julius Adams, storico defensive end dei Patriots che iniziò la sua vita professionistica col draft del 1971, vestendo il numero 85 fino alla sua ultima stagione, disputata nel 1985.
Julius Adams, storico defensive end dei Patriots
PERCHE’ QUESTA REGOLA?
Il numero di maglia serve soprattutto a definire il ruolo predefinito di ogni giocatore, aiutando spettatori e arbitri a conoscere meglio i soggetti in azione sul terreno di gioco. Bisogna sottolineare che nessuno impedisce a un running back di schierarsi come ricevitore, a un defensive linemen di posizionarsi come quarterback oppure ad un tight end di ricoprire il ruolo di safety. Difatti, giusto due nomi per giustificare i due esempi citati: Dontari Poe in Chiefs vs Broncos del 26 dicembre 2016, partita in cui il numero 92 di Kansas City divenne “il giocatore più pesante a completare un passaggio e un touchdown”, e Rob Gronkowski in Patriots vs Dolphins del 9 dicembre 2018, incontro in cui lo stesso numero 87 dei Pats viene aggirato da Kenyan Drake per la vittoria beffa di Miami su New England. L’importante è che questi giocatori che cambiano posizione in maniera temporanea lo facciano presenti agli arbitri, il cosiddetto “reporting as an ineligible number in an eligible position”.
(Dontari Poe e Rob Gronkowski in veste di “Out of Position Players”)
Tuttavia, nel caso in cui un giocatore decida di cambiare permanentemente posizione durante la sua carriera, da ricevitore eleggibile a ricevere passaggi a ricevitore non eleggibile, è necessario che cambi anche il numero di maglia come accadde per Jason Peters: il leggendario offensive tackle dei Philadelphia Eagles ha vestito per anni il numero 71, nonostante iniziò la sua carriera come tight end indossando il numero 86.
IL CAMBIAMENTO
Il 21 aprile 2021 i proprietari delle franchigie NFL hanno approvato l’introduzione di nuove modifiche a questo sistema, definito oggi così:
- QB: 1-19
- RB, WR, TE: 1-49; 80-89
- OL: 50-79
- DL: 50-79; 90-99
- LB: 1-59; 90-99
- DB: 1-49
- K, P: 1-19
In sintesi, per quarterback, offensive e defensive linemen, kicker e punter nulla di nuovo. Per quanto riguarda invece le altre posizioni, si tratta di una sorta di ritorno al futuro: con questo nuovo cambiamento, infatti, sarà molto facile vedere un gran numero di giocatori cambiare il proprio numero di maglia per rivestire nuovamente le stesse cifre che li hanno resi famosi durante i propri anni nel college football.
Ad esempio diversi giocatori dei Seattle Seahawks hanno già reso noto, attraverso i canali ufficiali della squadra della NFC West, il passaggio ai numeri indossati durante il periodo del college, tra cui Quandre Diggs e Carlos Dunlap. Patrick Peterson, oltre ad aver cambiato casacca unendosi ai Vikings, ha scelto di abbandonare lo storico 21 che ha vestito coi Cardinals per indossare il numero 3. Restando in tema dei citati Cardinals, Budda Baker ha deciso di passare al #3, riponendo nell’armadio il #32. Altri giocatori si stanno invece preparando, mostrando le proprie reazioni alla novità introdotta sui propri account social, a decidere se legare i futuri momenti di gioco a quei numeri che li hanno accompagnati in passato mentre tanti altri hanno già accolto a braccia aperte la novità.
Chissà, magari verranno anche reintrodotte le maglie di un tempo, come suggerito da Derrick Henry via Twitter. Una sorta di momento nostalgia per i tifosi di vecchia data, oltre che a un possibile insegnamento per i nuovi appassionati dei numerosi cambiamenti che il football ha vissuto negli anni, non solo attraverso le regole di gioco ma anche tramite elementi estetici come i numeri di maglia.