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La vittoria è quel che conta: recap di Dolphins@Jets

I Miami Dolphins non convincono ma strappano la vittoria contro degli inferiori New York Jets, ancora a quota 0 vittorie.


Non è certo stata una partita memorabile quella di domenica, come numerose altre di questa stagione dei Miami Dolphins. Ciò si deve da una parte allo spessore dell’avversario – dei New York Jets che hanno perso tutte le partite finora disputate – e dall’altra alle persistenti difficoltà offensive per Miami. La offense infatti continua a faticare troppo, indipendentemente da chi giochi come QB.

Sam Darnold e Ryan Fitzpatrick. Elaborazione: Jets X Factor

Pochi highlights ma quasi tutti buoni

Iniziano in attacco i padroni di casa di New York. Il QB Sam Darnold ha a disposizione oggi tutti i suoi ricevitori, come mai gli era capitato finora in stagione, a causa di infortuni propri o dei suoi compagni di reparto. Il primo passaggio lo riceve Jamison Crowder, 16 yards per lui; poi arriva immediatamente un big play: lancione di 37 yards per Breshad Perriman e Jets in red zone. La difesa però si dimostra arcigna con il campo corto e trova un sack quando il rookie Brendan Jones stende Darnold. Deve entrare in campo Sergio Castillo, il kicker, per dare i primi 3 punti ai suoi. Saranno gli unici segnati dai Jets in questa partita.

Per Miami le funzioni di QB le assolve in questa gara Ryan Fitzpatrick, Tua Tagovailoa infatti è ancora alle prese con un infortunio al pollice sinistro rimediato a Denver. Trattandosi della mano con cui lancia, lo staff tecnico ha preferito tenerlo a riposo. Ricorderete che Brian Flores, al termine della sfida con i Broncos disse che Tagovailoa non aveva alcun problema. Poi è uscito fuori che si era fatto male al pollice. Evidentemente, in una delle due occasioni, il capo allenatore non è stato esattamente cristallino. Naturalmente ci auguriamo che la storia dell’infortunio sia vera e che non si tratti di una motivazione fasulla atta a nascondere una scelta dovuta alle cattive performance del rookie. Matt Breida, per questa sfida RB1, guadagna un primo down; lo stesso fa poi Mack Hollins prima che due ottimi interventi di Marcus Maye stallino il possesso. Miami vuole andare alla mano sul quarto tentativo ma i giocatori sono troppo lenti nella rotazione e viene fischiato un fallo per dodicesimo uomo in campo. Da distanza ora più lunga, i Fins chiamano il loro affidabile punter, Matt Haack.

Ryan Fitzpatrick abbraccia Adam Shaheen. Foto: Primetime Sports Talk

Darnold si guadagna un primo down in corsa, poi anche lui deve ricorrere al punting team. La risposta di Miami è un FG lungo 54 yards che Jason Sanders deposita tra i pali, a seguito di una buona ricezione del TE Mike Gesicki. La gang green trova un primo grazie a Denzel Mims e poi va al punt. Il possesso ospite successivo è tutto nel segno di DeVante Parker: subito un primo down e poi un secondo, davvero dubbio, perché la ricezione, rivista, appare inesistente, in quanto il numero 11 non sembra controllare l’ovale per un periodo di tempo sufficiente a convalidare la reception. Adam Gase infatti getta a terra la bandiera rossa, chiedendo la prova tv. In seguito al replay, l’arbitro conferma la decisione sul campo. Altre 17 yards e altro primo tentativo per Miami guadagnato da DVP, Fins ben sistemati in end zone ed ecco arrivare il primo TD della partita, a segnarlo è Mike Gesicki con una ricezione da 13 yards. Segue un punt per New York e un FG lungo 51 yards realizzato da Sanders. Il primo tempo si chiude sul 13-3 per gli ospiti dalla Florida.

Il 3 e fuori di Miami apre la ripresa. Peggio ancora fa Darnold, lanciando malissimo, in corsa, su un ricevitore ben marcato da Nik Needham, il quale intercetta facile. Il drive era partito con una splendida ricezione di Perriman, subito vanificata. Parker dà un primo a Miami ma poi serve il calcio libero. Lo stesso avviene sul fronte opposto. A questo punto l’attacco di Miami, già non troppo stabile ed efficace, comincia a scricchiolare in maniera sensibile. Primo per Breida, primo per Jakeem Grant e poi fumble; ricoperto all’istante dai Jets. I padroni di casa le hanno perse tutte per un motivo e in questo frangente si capisce bene quale sia; nonostante partano dalla metacampo offensiva, infatti, trovano soltanto un punt. Nuovo possesso per Miami e nuovo fumble. Nonostante Parker riceva bene e guadagni un primo down, sul gioco successivo, quando Miami fa correre Patrick Laird, il RB perde la palla e i Jets la riportano indietro, dentro le 30 offensive. Si tratta, in questo episodio, di una splendida azione difensiva, naturalmente, però Laird deve proteggerla meglio. Anche la difesa di Miami ha delle buone carte e subito le mette sul tavolo. Ad un sack firmato Kyle Van Noy segue un poderoso TFL – tackle for loss – di Elandon Roberts su un quarto e corto. Turnover on downs e palla a Miami.

L’attacco dei Dolphins è andato nel frattempo a visitare la Statua della Libertà, o forse l’Empire State Building, fatto sta che in campo non si vede e fa 3 e fuori. Fortunatamente, i compagni della difesa invece sono presenti al Metlife Stadium e mettono assieme un sack combinato di Jerome Baker e Raekwon Davis che causa un punt. DeAndre Washington guadagna un primo per Miami, poi lo stesso fa il solito Parker e infine ci si mette anche una sanguinosa interferenza difensiva sul passaggio. I Fins sono ora sulle 7 e a Fitz basta alzare la testa per trovare il suo possente TE, Adam Shaheen, che realizza il TD del 20 a 3, punteggio su cui si chiuderà il match. Prima che il cronometro tocchi doppi zeri, ad ogni modo, c’è ancora il tempo di vedere un nuovo INT di Xavien Howard, settimo stagionale. Naturalmente, il CB guida la classifica degli intercetti di lega. A questo punto, a Fitz non resta che inginocchiarsi per guadagnarsi una W importante, nella domenica in cui Indianapolis Colts e Las Vegas Raiders, diretti avversari in corsa playoff per Miami, perdono malamente.

Xavien Howard festeggia con i compagni dopo l’intercetto che ha chiuso la partita. Foto: Gang Green Nation

Cosa ci ha insegnato questa partita

In NFL contano solo le vittorie. Questo è un mantra che amo ripetere perché, di fatto, è l’unica chiave possibile, con le regole di lega, per guadagnarsi l’accesso a i playoff di gennaio. Da questo punto di vista, la sfida di New York è andata bene per i Dolphins, che la W l’hanno guadagnata. Eppure la franchigia lascia ancora molte perplessità. Ad esempio in attacco, dove continua a non essere in grado di mordere mostrando continuità. Se giochi contro i Jets certi errori puoi permetterteli ma contro le grandi squadre? Non si può contare sempre e solo su difesa e special team, la offense è – forse – l’unità più importante in campo, quella dalla quale dipende il punteggio finale. Non può continuare a fare melina perché tanto ci penserà la difesa.

Foto: Sun Sentinel

Capitolo Tua: al termine della gara Flores ha rimarcato come sia lui il QB1 di questa squadra, sottintendendo che tornerà non appena si sarà rimesso. Intanto Fitzpatrick questa partita ce l’ha vinta e, qualora fosse necessario, sarà in grado di fare lo stesso anche tra qualche giorno, contro i Cincinnati Bengals. Dopo quella partita comincia un mese infuocato per Miami, con due scontri divisionali contro Pats e Bills, la supersfida ai Chiefs e una partita che potrebbe rivelarsi fondamentale in ottica playoff, quella contro i Las Vegas Raiders.

I Dolphins hanno mostrato ampi miglioramenti in questa stagione, se ripensiamo al dramma della scorsa, la offense però deve tenere il passo o ci ritroveremo con una squadra separata in due tronconi. È molto difficile vincere partire con 2 formazioni su 3 che fanno il proprio lavoro.

 

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