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49ers 33, Patriots 6: Sprofondo Rosso Bianco e Blu
A Foxboro, torna Garoppolo da avversario e passeggia agilmente: Patriots annichiliti, Newton imbarazzante… finisce 33-6.
Iniziamo il report di questa settimana in maniera un tantino inusuale, vale a dire facciamo un piccolo viaggio nel tempo.
Era la primavera del 2014 e, nel famosissimo “Radio City Music Hall” di New York, andava in scena il classico appuntamento del Draft NFL.
I New England Patriots erano tra le ultime squadre a chiamare, visto il risultato stagionale che li aveva piazzati come seconda squadra della AFC dietro i Denver Broncos, (contro cui avevano perso il conference playoff) e, quindi, era un draft piuttosto scomodo per la franchigia di Foxboro.
Nonostante questo però, i patrioti riuscirono a svolgere un buon draft, impreziosito dalla scelta, la numero 62 della cerimonia, di un giovane quarterback, proveniente dall’università di Eastern Illinois, di origine italiana, che rispondeva al nome di Jimmy Garoppolo, selezionato con il chiaro intento di farlo crescere all’ombra del Re Tom Brady.
Jimmy arriva a Foxboro eccitato dall’opportunità, in 4 anni vince 2 Superbowl e cresce molto come uomo e come giocatore, ma c’é un problema: se la squadra continua a vincere, significa che Brady continua ad essere il quarterback più forte di tutti e per il giovane Jimmy G. ci sono ben poche occasioni di mettersi in mostra e partecipare attivamente ai successi della squadra.
Per questo, nell’estate del 2017, Garoppolo decide di allontanarsi da Foxboro, ritenendo di aver imparato abbastanza dal duo Brady-Belichick e determinato ad andarsi a prendere il ruolo di titolare altrove.
Il giovane quarterback di origine italiana attraversa tutti gli Stati Uniti e approda a Santa Clara, casa dei San Francisco 49ers, i quali, dopo un iniziale periodo di normale adattamento, decidono di puntare progressivamente sempre di più su di lui fino a farlo diventare titolare inamovibile nella stagione 2020, in cui egli trascina la sua squadra al Superbowl e a soli 15 minuti dalla sua prima vittoria di un Vincent Lombardi da titolare, salvo poi venire sconfitto da Patrick Mahomes e dai suoi Chiefs.
Jimmy ha però dimostrato di essere maturato molto da quando entrò in punta di piedi nella lega e, finalmente, il calendario della stagione 2021 gli fornisce la possibilità di giocare contro la sua ex-franchigia: avrebbe tanto voluto misurarsi contro il suo mentore Brady, ma egli non c’è più, essendo andato a terminare la carriera a Tampa Bay; Belichick però c’è ancora, quello stesso Belichick che non si era opposto più di tanto alla sua cessione, (tanto c’è Brady) e che ora si ritrova ad avere, come suo quarterback titolare, un’incognita come Cam Newton.
Jimmy parte, in compagnia della sua squadra, alla volta di Foxboro, con un obbiettivo ben chiaro in testa: vincere, sia per l’ovvia importanza che il successo avrebbe, potendo portare lo score stagionale dei 49ers in positivo, ma soprattutto per far pentire il vecchio zio Bill di non aver puntato su di lui, dimostrandogli di non aver avuto lungimiranza e questa sarebbe per Belichick un’umiliazione ancora più grande della sconfitta.
Il vecchio zio Bill, dal canto suo, non se la passa troppo bene: per la prima volta da tantissimo tempo, i suoi amati Patriots si trovano in una situazione negativa a livello di punteggio stagionale, (2-3) e la sua squadra, o ciò che ne rimane, si trova in grandissima difficoltà. Ma Belichick è convinto di conoscere molto bene il ragazzo e di sapere come fermarlo: per questo e per tanto altro ancora, la sfida del Gillette Stadium si preannuncia emozionante e carica di tensione agonistica.
In un clima meteorologico un pò freddo ma sereno, va in scena questa sfida dal sapore di una rimpatriata non esattamente amichevole: Jimmy sarà riuscito a far pentire Bill di non aver puntato su di lui? oppure Bill sarà riuscito a far pentire Jimmy di essersene andato?
Andiamo a scoprirlo.
Primo Tempo: E’ già Massacro
Neanche il tempo di iniziare che i 49ers si portano in vantaggio: touchdown su corsa, da 3 yards, del running back Jeff Wilson, il quale ha il difficile compito di non far rimpiangere l’infortunato Mostert, PAT preciso del kicker Robbie Gould e 7-0 per gli ospiti.
I Patriots non rispondono per le rime e la palla torna a Garoppolo, il quale però commette l’errore di farsi intercettare dal safety di New England, Devin Mccourty, il quale riconsegna la palla a Newton, dopo averla portata sulla linea delle proprie 48 yards.
Newton e compagni approfittano solo in parte del generoso regalo del grande ex, riuscendo a produrre un drive offensivo che porta soltanto ad un field goal, realizzato, all’altezza delle 40 yards, dal kicker Nick Folk.
Da qui in avanti e per tutto il resto del primo tempo, i 49ers cominciano a spadroneggiare e i Patriots rispondono con un disastro dopo l’altro: dapprima gli ospiti ristabiliscono le distanze con un field goal dalle 41 yards, segnato da Gould, poi prendono il largo con ben due touchdown segnati antecedentemente alla fine della prima frazione.
La prima meta viene segnata con una corsa di 4 yards da parte del fullback Kyle Juszczyk, meta che vale 6 punti in quanto l’esperto Gould sbaglia abbastanza clamorosamente il PAT.
La seconda, analogamente alla prima, viene nuovamente segnata di corsa, solo che stavolta la portata è di 16 yards e viene affidata a Wilson, il quale mette a referto il suo secondo touchdown di giornata, stavolta Gould fa il suo sul PAT e il punteggio recita 23-3 per i californiani.
Cam Newton continua nel frattempo la sua fiera dei disastri, chiudendo il primo tempo facendosi intercettare, con un intercetto che, fortunatamente per lui e per i Pats, non porta a nulla ma la sensazione, all’intervallo, è che i Patriots siano totalmente in balia delle onde.
Secondo Tempo: Sprofondo Patriots
Il secondo tempo, che una volta rappresentava la frazione di gara dove i Patriots spesso rimontavano i loro avversari, continua invece sulla falsa riga del primo.
Vi basti pensare che, tutta la reazione dei padroni di casa, si esaurisce nel primo drive della ripresa, che porta soltanto alla segnatura di un field goal, dalle 41 yards, affidata al solito Folk.
La partita dei Patriots si esaurisce lì, con i 49ers che mettono in ghiaccio la partita segnando ancora: durante il terzo quarto, la franchigia di Santa Clara segna l’ennesimo touchdown su corsa, affidato nuovamente a Wilson, il quale, con una portata da 7 yards, segna per la terza volta in questo incontro, PAT perfetto di Gould e 30-6 per i 49ers.
All’inizio dell’ultimo spicchio di partita, San Francisco mette il punto esclamativo sulla sua vittoria, segnando un field goal dalle 32 yards, sempre ad opera di Gould, che fissa il punteggio sul definitivo 33-6.
Da lì in avanti, i 49ers decidono di non infierire ulteriormente sui moribondi avversari, i quali ne approfittano per far giocare un pezzetto di match al loro quarterback di riserva, Jarrett Stidham, il quale cerca di fare per il meglio ma, visto il suo recente rientro da un infortunio, lo scoraggiamento generale dell’attacco dei Patriots e il poco minutaggio fin qui collezionato, non può certo fare miracoli.
La partita finisce e per la prima volta, forse, i giocatori dei Patriots vedono un lato “positivo” nella situazione pandemica che si sta vivendo: il Covid-19 ha impedito al pubblico di essere al Gillette Stadium e questo è un bene, perchè qualora si fosse stati in una normale situazione di gameplay, i patrioti sarebbero usciti dal campo sotto una bordata di fischi e insulti mai vista in più di vent’anni di gestione Belichick.
Jimmy G: Vendetta Pigra
Stravincono dunque i 49ers, i quali si dimostrano certamente più squadra rispetto agli avvilenti Patriots.
La tanto decantata vendetta di Garoppolo dunque si compie, ma è una vendetta pigra, in quanto il quarterback di San Francisco gioca sì una buona gara, condita da ben 277 yards messe a referto, però non realizza nessun touchdown pass e si fa intercettare 2 volte, dimostrando come ci sia ancora un pò da lavorare oppure, se preferite, non avendo voluto infierire più di tanto sulla sua vecchia squadra, che certamente lui non si aspettava così deludente.
I Patriots infatti sembrano finiti, non più in grado di impensierire nessuno e il simbolo di tutto questo è certamente l’attacco: terza sconfitta consecutiva, un solo touchdown, peraltro inutile ai fini del punteggio, nelle ultime 3 uscite e un Cam Newton che, dopo essere guarito dal Covid, sembra aver contratto un altro terribile morbo che ha colpito il suo talento; la miseria di 98 yards messe a referto in 3 quarti di partita, (19 delle quali su corsa), 0 touchdown pass e 3 intercetti sono numeri impietosi, che certamente devono essere uniti a quelli di tutto il pacchetto offensivo, al fine di non fare un’analisi sommaria, ma Newton sembra essere uno dei principali colpevoli di questa situazione e ciò che preoccupa maggiormente sono i tempi biblici che ci mette in ogni drive a liberarsi del pallone o a capire cosa farne.
Stavolta nemmeno la difesa dei patrioti si salva dalla mattanza: se nelle precedenti uscite infatti, il pacchetto arretrato, (almeno lui), si era tutto sommato ben comportato, stavolta anch’esso viene travolto dagli eventi e dagli avversari, concedendo ben 467 yards agli ospiti, che banchettano su ciò che resta di una squadra gloriosa, che adesso può vivere solo di ricordi.
Menzione conclusiva la vogliamo dedicare al running back di San Francisco, Jeff Wilson, il quale non fa di certo rimpiangere Mostert, stravincendo la palma di MVP del match, grazie alle 112 yards percorse e ai 3 touchdown messi a segno.
I 49ers tornano a casa felici del risultato e di aver portato lo score parziale della stagione in positivo, mentre per i Pats e per Bill Belichick l’inverno, in tutti i sensi, sembra appena cominciato.
Autore: Andrea Bertini
Data di pubblicazione:
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