La notizia è di quelle che ti aspetti, il tempismo lo è un pò meno.
Lo scoop è di Adam Schefter e il vespaio che ha creato negli ambienti vicini ai Miami Dolphins è sorprendente, per quanto non inaspettato data l’attesa irreale che la selezione del QB hawaiano ha creato nella Florida del Sud e non solo. Tra due settimane, dopo il turno di riposo di domenica prossima, quando i Dolphins se la vedranno, in casa, contro i Los Angeles Rams, non ci sarà la barba di Ryan Fitzpatrick a guidarli, bensì il viso giovane e pulito di Tua Tagovailoa.
Un nuovo inizio
Attendiamo questo momento dal 23 aprile ma quello che non è molto chiaro è il perché proprio ora. Certo, ci sono degli elementi favorevoli al battesimo di Tagovailoa. Il ragazzo ha già rotto il ghiaccio domenica scorsa, nella non partita con New York e dunque non deve bagnarsi i piedi per la prima volta. Ci sono 10 giorni prima della prossima partita e dunque tutto il tempo di arrivare all’appuntamento con il destino preparati e con addosso l’abito e il profumo giusti. Ciononostante, Ryan Fitzpatrick stava facendo bene tutto sommato; non parlo tanto della partita contro i Jets, quella fa poco testo, se però pensiamo alla sua efficacia con i 49ers, davvero non si capisce il perché di questa decisione. Evidentemente, Brian Flores e il suo coordinatore offensivo, Chan Gailey, sono come i genitori di una volta: ti insegnano a nuotare gettandoti in acqua.
La mia fiducia in Flores e nel processo ricostruttivo di Miami è molto alta, dunque se il capo allenatore ha deciso che la strada deve essere questa, appoggio fino in fondo la sua decisione. Devo dire, però, che sono dubbioso.
Tra dubbi e speranze
Innanzitutto, perché dare in pasto ai lupi Tua ora che la squadra sta mostrando una crescita costante di settimana in settimana? Perché non continuare con Fitz e vederlo all’opera anche contro una grande difesa com’è quella dei Rams? Lo scoglio che si parerà dinnanzi al rookie, il primo novembre, non è di poco conto. Parliamo di Jalen Ramsey, Leonard Floyd, Michael Brockers e naturalmente di Aaron Donald, il miglior difensore della NFL. È davvero il caso di schierare Tua contro questi mastini? Dubito fortemente che Donald e i suoi si faranno intenerire dal fatto che Tagovailoa sia al debutto da starter. Anzi, sono abbastanza sicuro che non vedano l’ora di dargli il loro benvenuto nella NFL.
La verità è che con Tua si rischia seriamente di mettere a repentaglio quanto di buono è stato costruito finora. Miami è 3 – 3, seconda in una division che vinceranno – con ogni probabilità – i Buffalo Bills ma che dietro di loro resta apertissima. Un record di .500 merita di essere messo in mano a un QB con 2 minuti di esperienza in NFL? Quale può essere la ratio di questa decisione? Qualcuno ha messo pressione allo staff tecnico? Ci sono interessi di altro tipo dietro questa decisione? – è lecito supporre che le magliette di Tua vendano meglio di quelle di Fitzpatrick. Non saprei e francamente mi auguro di no, voglio pensare che l’unico motivo sia quello che Flores e i suoi collaboratori si sono convinti che Tagovailoa abbia superato Fitz nelle gerarchie di squadra e rappresenti ora la migliore soluzione per l’attacco dei Dolphins.
Avevo supposto che la matricola avrebbe debuttato intorno ad Halloween, e probabilmente lo avevo anche accennato nella preview della partita di Santa Clara. Dopo le ultime due prove di Fitzpatrick, però, non credevo più che i tempi sarebbero stati questi.
Ad ogni modo, elucubrare sui se e sui ma ha poco senso. La notizia è una e soltanto una: a Miami è scoccata l’ora T: Tagovailoa sarà il nostro timoniere da qui in avanti, o almeno ce lo auguriamo, sperando che non incappi in brutti infortuni o si dimostri tremendamente inferiore alle attese. Siamo tutti con Tua. Forza Dolphins.