Il big match della terza giornata va in archivio con una sonora vittoria dei Kansas City Chiefs che spazzano via i Baltimore Ravens per 34-20 con una gran prova di Patrick Mahomes che vince il duello con l’antagonista Lamar Jackson.
Andy Reid manda in campo una difesa capace di mettere pressione sul quarterback dei padroni di casa, bloccandone di fatto le caratteristiche che lo rendono letale, ovvero la sua capacità di correre e/o lanciare a seconda di come reagisce la difesa. Il gioco speculare di Lamar Jackson infatti è considerato un vantaggio per Baltimore quando il quarterback riesce ad avere il tempo di ragionare, ma diventa un’arma a doppio taglio quando, come contro Kansas City, il numero 8 non riesce a muovere palla, perché di fatto l’attacco gira se gira lui.
La classica guerra di trincea tra le linee è vinta ampiamente dalla defensive line dei Chiefs che fa una pass rush efficace, mandando fuori giri Jackson e tagliando le gambe al gioco creativo, cosa che obbliga spesso i Ravens ad un più canonico gioco di corsa con Gus Edwards e soprattutto Mark Ingram, rendendosi di conseguenza molto prevedibili.
Sul fronte opposto, anche la defensive line dei Ravens è ben messa in campo, e infatti spesso Mahomes è costretto a uscire dalla tasca per lanciare, ma a differenza del suo “dirimpettaio”, riesce sempre ad andare in sicurezza grazie alla presenza di Kelce (suo target primario), Hill e Hardman.
Mahomes può inoltre contare sulla versatilità del rookie Clyde Edwards-Helaire, runnning back capace sia di correre che di ricevere, che totalizza ben 134 yards (64 su corsa e 70 su ricezione), togliendo spesso il peso dell’attacco dalle spalle del quarterback. Ovvio che se da un lato non gira niente, mentre dall’altro funziona tutto, il resoconto finale non può essere che un gap di quasi 300 yards di total offense tra Kansas City (517) e Baltimore (228).
Per quanto riguarda l’incontro, tolta la fiammata (tiepida) iniziale di Baltimore, che si porta sul 3-0 al primo drive, fino all’intervallo è tutto marca Chiefs, che prima chiudono il primo quarto sul 13-3, poi dopo un estemporaneo touchdown di Duvernay con un kick off return da 93 yards, allungano ancora e di fatto chiudono la gara all’intervallo sul 27-10.
Gara in ghiaccio e terzo quarto di gioco che vede i Chiefs allentare la tensione, e da questo calo arrivano 10 punti per i Ravens, il primo grazie ad un field goal dopo un turnover per il fumble di Clark, e successivamente dopo un 4&1 fallito dagli ospiti che ha spianato la strada per il touchdown del momentaneo 27-20.
Con la gara virtualmente riaperta, ecco il genio di Reid: il quarto quarto si apre con un drive lunghissimo (13 giochi per 75 yards), ben gestito tra corse e lanci, che consuma quasi 7 minuti e porta infine il risultato sul 34-20 con il touchdown in ricezione di Fisher, tackle sinistro (!!!) che diventa eleggibile per l’azione e riceve palla solo soletto.
Nel complesso la partita è stata interessante anche se di fatto è andata in ghiaccio già all’intervallo sul 27-10, e non tanto per il risultato, quanto per l’inefficacia di muovere la palla da parte dei Ravens.
Finisce 34-20 per Andy Reid, e al momento Kansas City sembra non aver rivali, perchè spazzate via Houston e Baltimore, rimane veramente poca concorrenza in AFC… per la NFC si vedrà in seguito.