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Il punto di non ritorno: Packers 37 – Saints 30

I Saints hanno davanti a loro un momento difficile, e i Packers ne approfittano. Per i ragazzi del bayou si salva solo Kamara


A Union Square, New York City, due attivisti ambientali hanno messo un mega-orologio che parte da 7 anni e 100 giorni, al 26 settembre 2020 circa: è quanto mancherebbe al mondo (alcune previsioni più ottimistiche spostano questa data al 2030 o al 2050) per evitare la catastrofe climatica, e ridurre di conseguenza le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.

La data di scadenza, per gente come Drew Brees, forse è giunta ieri sera: i Saints da almeno due partite sono risultati prevedibili, facili da incontrare, battibili: una squadra materasso insomma. Una perfetta squadra materasso che non è riuscita a mettere in alcuna difficoltà dei Packers con un Aaron Rodgers in piena candidatura silente per MVP. Il tutto, senza che i Packers abbiano scelto un ricevitore al Draft 2020, perché avevano il secondo nella depth chart che non ha fatto rimpiangere l’assenza di Davante Adams: Allen Lazard ha ricevuto e corso per 146 yard e 1 TD.

Brees: dal contemplare il ritiro, ad un rimbalzo quasi compiuto

La scorsa estate, dopo la terza campagna fallimentare, Brees ha contemplato seriamente il ritiro dal football giocato: d’altronde, aveva firmato un cospicuo contratto con la NBC per andare a commentare le partite dei Notre Dame Fighting Irish, dirottato poi al Sunday Night Football. E invece, Mike Loomis e Gayle Benson hanno staccato un cospicuo assegno (50 milioni di $), sballando gli equilibri di spogliatoio, di salary cap, e possibili chance di ricostruire una squadra partendo da un QB nuovo di zecca, magari dal 2020. Il mistero che Joe Burrow sarebbe stato contento di mettersi addosso la maglia numero 9 dei Saints non è mai stato nascosto. L’idolo di Burrow è appunto un Brees che nel 2020 sembra appassito, non più nel pieno della sua freschezza atletica.

La logica, semi-incomprensibile, è la pessima gestione del Salary Cap: solo i 2 QB (Brees e Hill) portano via 62 milioni si monte salariale, da parte del GM Mike Loomis. E stiamo parlando per la campagna 2021.

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Aaron Rodgers: un candidato MVP silenzioso

La risposta alla domanda di Rodgers “perché non mi prendono un ricevitore al draft” se l’è data semplicemente da solo: «se ti manca Davante (Adams, ndr), tu lancia ad Allen (Lazard, ndr)». E così ha fatto.

Ma Rodgers ha fatto di più: ha esposto le difficoltà ben note della difesa dei Saints, che nella propria secondaria ha mostrato lacune sui lanci lunghi quasi come se fosse un tratto distintivo che non si potesse correggere. Lazard risponde con parole al miele, che sono frecciatine ad un futuro Hall of Famer, Brees appunto, dicendo che Rodgers è «il miglior lanciatore lungo della NFL».

Kamara: la sufficienza in una squadra che non chiude le partite quando dovrebbe

Alvin Kamara è l’unico che ieri sera merita la sufficienza, in una squadra che è entrata dentro il circolo vizioso che proprio un famoso allenatore dei Packers ha per primo immaginato: «vincere è un abitudine, così come perdere». Ecco perché i Packers sono a punteggio pieno con 3 vittorie nelle prime 3 partite, e i Saints hanno inanellato ben 2 sconfitte consecutive. Se la sconfitta contro i Raiders a Las Vegas sembrava solo una battuta d’arresto temporanea, quella contro i Packers è il risultato di uno stato mentale che nemmeno Sean Payton è in grado di definire.

Eppure la scelta sarebbe meglio prenderla prima della prossima sfida contro Detroit: tankare alla grande, perdendo le prossime 13 partite, per avere la possibilità di prendersi Trevor Lawrence, oppure battagliare l’intera stagione per un bel niente, e non avere magari il prossimo franchise QB, che potrebbe portare freschezza, atletismo, ed entusiasmo. Anche perché Lawrence ha dalla sua un fisico bestiale, un braccio che almeno fa più di 5 yard a lancio di media, e ha già la testa a posto oltre che proiettata nella NFL. Sarebbe un peccato vederlo in una squadra di metà o bassa classifica, ma magari in una squadra che ha voglia di andare a prendersi il Super Bowl, potrebbe allettare anche il Principe.

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