Ormai è acclarato, Jason Butler, il funambolico runningback dei Rhinos proveniente da Wagner College, sta diventando sempre di più un fattore dominante per i Kobra Rhinos e per il campionato.
L’anno scorso sfumò all’ultimo il primo posto nella All Purpose a scapito dell’altro fenomeno della IFL, tale Reggie Greene dei Giants Bolzano, ma quest’anno il talento milanese sembra intenzionato a scalzare il re, anche grazie ai due fattori che giocano dalla sua, ovverò l’età (24 anni contro 36) e il rendimento della squadra.
Se è vero infatti che Bolzano è campione in carica, è anche altrettanto vero che la formazione altoatesina soffre molto quest’anno la situazione infortuni, mentre il team milanese sta tenendo bene dopo un avvio incerto.
Della partita Rhinos – Dolphins purtroppo non è molto quello che si può dire, il match è stato un monologo dei milanesi, interrotto da poche ed inefficaci fiammate di Ancona.
Già dopo pochi minuti del primo quarto i Rhinos potrebbero andare a punti con un perfetto lancio di Smith, che però si infrange sullo shoulder di un isolato Arioli che manda in fumo un touchdown già fatto.
Nello stesso drive Smith viene colpito dal lato cieco e perde il pallone (ricoperto da Pearsing) e ritornano in attacco i marchigiani che non riescono a concludere.
Tanto basta a Milano per rompere gli equilibri, sulle proprie 16 yards Smith da palla a Butler che dopo aver danzato in mezzo alle linee si invola per un touchdown che manda in estasi il sempre più numeroso pubblico milanese con un touchdown da 84 yards.
Il secondo quarto di gioco è ancora a senso unico, poche fiammate di Pentello che viene ripetutamente colpito dalla difesa milanese, e quando la palla torna a 2 minuti dalla fine in possesso dei Rhinos, Smith orchestra un buon drive che grazie all’esecuzione perfetta di tutto l’attacco riesce a mandare a pochi secondi dall’intervallo ancora Butler in touchdown, questa volta su uno screen pass da circa 10 yards.
La seconda metà dell’incontro non offre grandi spunti se non dal punto di vista statistico.
I Rhinos controllano il cronometro con piccoli passaggi e le solite corse, sia di Butler che di Ummarino (ottima la prestazione del fullback), e consumano agevolmente il tempo sul cronometro andando ancora a segno (sempre Butler, saranno 4 i suoi touchdown in questa partita).
Pentello, nella seconda frazione di gioco deve arrendersi e il quarto periodo lo vede protagonista solo di hand-off e pitch, poichè sull’ennesimo placcaggio da parte del team milanese (con la coppia di linebackers Hursky-Aletti su tutti) rimane infortunato al braccio e per Ancona è un po’ come la resa incondizionata.
Milano nel quarto periodo dopo l’ennesimo touchdown di Butler tira i remi in barca e manda in campo le seconde linee, e proprio dalle seconde linee arrivano dei positivi segnali per i milanesi.
Arriva infatti la marcatura di Michele Invernizzi, giocatore proveniente dal settore juniores dei Rhinos, che con 3 corse guadagna oltre 50 yards ed arriva in endzone, mandando in estasi pubblico e panchina.
Partita tutto sommato godibile, Ancona con un roster rimaneggiato ha ceduto il passo ai Rhinos che pur con qualche assenza di peso (Pezza e successivamente Roth in difesa), ha saputo controllare il gioco di Pentello, mettendolo spesso sotto pressione. Per i Rhinos è il primo record in positivo da quando alla prima giornata del 2007 vinsero contro i Briganti Napoli, ma la squadra milanese avrà ora un tour de force andando in trasferta a Catania, Bolzano e Reggio Emilia, praticamente tre finali se vuole sperare in un posto playoff.