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New Orleans Saints: una nuova stagione di riscatto
I Saints si giocano un’ennesima stagione da SuperBowl. Con un’incognita grandissima che si chiama Drew Brees: l’esempio arriva dal collega di New England, ma nessuno sa cosa potrà mai fare.
I New Orleans Saints giocheranno una stagione ad alto tasso tecnico, affrontando (per la regola dell’alternanza degli incroci con le conference) la AFC South, e la NFC West. E due partite di stagione contro Chicago e Dallas.
Preaseason: piuttosto indecifrabile, in pieno stile New Orleans
Quanto vale la preseason? Quasi nulla, se non aver certezze per coloro che rischiano di non entrare nel tagli della roster a 53 giocatori. Pertanto, è difficile tirare fuori uno come Brees: prima ancora di essere uno che traina le vendite delle magliette con il numero 9, prima ancora di essere un uomo immagine per la franchigia e la Lega stessa, è quel giocatore che ha definito i record, le statistiche e le prestazioni migliori per i Saints. Non lo si può togliere. E lo stesso discorso vale anche per Taysom Hill: l’All Rounder potrebbe essere il futuro della squadra.
Vi chiediamo di fidarvi perché di improvvisi colpi di testa in cui i Saints non vogliano andare al prossimo draft prendendo un nuovo QB, Taysom può essere il QB del futuro. Magari gli manca la precisione nel lancio, e fin li serve soltanto tanta pratica.
Ma vogliamo regalarvi una chicca: come sapete l’unico videogioco disponibile sul football è Madden. E gli sviluppatori della Electronic Arts devono assegnare un punteggio per ogni giocatore. Ebbene, Hill è risultato come il più “scarso” QB di tutta la NFL. L’hanno presa bene, nella Big Easy, infatti hanno usato alcune copie del gioco per fare il tiro al piattello.
Vi diciamo che anche il Long Snapper, Zach Wood, è stato invece quotato come il giocatore più scarso di tutti. Ma proprio di qualsiasi altro giocatore. E lui mostra a tutti le sue qualità di LS.
Due vittorie (contro Jets e Chargers) e due sconfitte (contro Vikings e Dolphins). Ma quanto contano realmente? Tranne la terza partita, che ha visto scendere in campo Brees, e si è vista la nota solidità offensiva di New Orleans, si è notato che Teddy Bridgewater ha ancora tanta ruggine addosso. Infatti, nelle gerarchie, è Hill ad essere il QB di riserva che sostituisce Brees. Le corse, i lanci, hanno fatto vedere qualità migliori nell’ex Green Bay.
Ma New Orleans rimane una squadra che usa la pre-season esclusivamente come banco di prova per altri tipi di scopi: bisogna vedere l’inserimento dei rookie in squadra, bisogna vedere se Michael Thomas (fresco di rinnovo, e anche parecchio oneroso – quasi 20 milioni a stagione) può garantire le prestazioni che ci si aspetta. Bisogna vedere se la cessione di Mark Ingram a Baltimora può avere degli effetti nel gioco di corsa. Bisogna vedere se la difesa può essere all’altezza di una squadra che ambisce al Super Bowl.
Insomma, ci sono dei nuovi automatismi che devono garantire almeno 8, forse 9 vittorie, per almeno agguantare (facendo gli opportuni calcoli) un posto nei playoff. I Saints non hanno scoperto le carte più di tanto. È piuttosto probabile che si sia tenuta le cartucce giuste per le partite più complicate: la prima contro Houston (contro cui ha sempre faticato), poi quella contro i Jaguars (in cui c’è l’incognita Nick Foles come QB di Jacksonville), e infine contro Arizona (una sfida interessante tra Kyler Murray e Drew Brees).
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