Pessimi presentimenti
Questo articolo non volevo scriverlo, speravo di non doverlo fare ma invece eccomi qua. La stagione numero 100 della NFL, quella che si aprirà nella notte italiana di giovedì con un attesissimo match tra le due più storiche rivali della lega, Chicago Bears e Green Bay Packers naturalmente, la quale già appariva sotto una cattiva stella per i Miami Dolphins, potrebbe essere catalogabile, già prima del suo effettivo inizio, in un disastro completo.
Uno dei migliori giocatori del roster di Miami, per qualcuno il migliore in assoluto, il left tackle Laremy Tunsil, per il quale in molti, chi scrive compreso, si aspettavano un prossimo rinnovo a cifre golose, è stato ceduto, non più di 12 ore prima del momento in cui si mettono insieme, con un misto di rabbia e delusione, queste righe, ovvero nell’ultimo weekend prima del kickoff, agli Houston Texans. Metaforicamente parlando, la squadra della Florida del Sud ha preso una zappa, di quelle possenti e ben saldate, e ha deciso di testarla sui propri piedi.
I dettagli della trade
Chi ha seguito la preseason dei Fins ha sicuramente notato come Tunsil non abbia mai giocato, in una decisione davvero strana e poco comprensibile, fino ad ora, da parte dello staff di allenatori di Miami. se per alcune franchigie è infatti prassi non far giocare i propri veterani e le proprie superstar, per evitare inconvenienti che potrebbero compromettere la stagione, in uno sport molto fisico dove gli infortuni minano sovente le carriere dei giocatori, come ci ha ricordato la vicenda Andrew Luck, i Dolphins non hanno mai risparmiato i propri starter, tanto meno sarebbe stato sensato farlo quest’anno, nel quale i tecnici sono tutti nuovi.
Per tal motivo, era da qualche giorno che alcuni insider speculavano sul possibile scambio del numero 78, con i Texans in prima fila perché la squadra di Houston stava cercando di cedere il suo forte difensore Jadeveon Clowney, possibile superstar che però è stato vittima di numerosi infortuni nelle sue prime 4 stagioni nella lega. Tale mossa pareva poco conveniente però a Miami, dal momento che sembrava poco saggio compromettere la strategia ricostruttiva dei Fins al presunto faraonico contratto che Clowney, in scadenza, richiederà sicuramente alla sua nuova franchigia. Poi però Clowney è stato scambiato ai Seattle Seahawks e la situazione sembrava essere rientrata, salvo trovarsi sotto una doccia gelata poche ore più tardi, con l’annuncio della trade del LT.
Per i servigi sportivi, e d’immagine, di Laremy Tunsil, del ricevitore Kenny Stills, di una quarta selezione nel draft 2020 e di una sesta in quello del 2021; Miami riceve da Houston due prime scelte al draft (una nel 2020 e una nel 2021), una seconda scelta alla lotteria del 2021, il lineman offensivo Julien Davenport e il tackle Johnson Bademosi. In soldoni, i Texans si prendono un solido WR e un dirompente tackle mentre i Dolphins gettano la spugna sulla prossima stagione e, probabilmente anche sulla successiva, poiché ben sappiamo come i rookie difficilmente possano essere devastanti fin dai loro primi passi nella NFL. Brian Flores e Chris Grier, allenatore e manager generale dei Fins, che per mesi avevano allontanato come la peste l’ipotesi del tanking, ovvero dell’inseguimento del peggior piazzamento possibile per avere migliori scelte al draft, sembrano ora essersi mossi esattamente in quella direzione.
Le prospettive dopo questa mossa
La già bassa asticella dei Dolphins per la stagione 2019 sembra ora rasentare il fondo, poiché la squadra, al momento in cui si scrive. è nettamente la peggiore della lega, con lacune nelle principali aree del campo nelle quali si vincono le partite: linee, parco ricevitori e QB. Si fatica davvero a comprendere una simil mossa, anche nell’ottica che a questo punto Miami potrebbe avere la prima scelta assoluta al prossimo draft e muoversi da protagonista durante la prossima offseason, tanto che è legittimo sospettare che con Tunsil ci fosse qualche problema non legato al campo, poiché altrimenti viene davvero difficile spiegare il perché ci se ne sia privati in questo modo, a sette giorni dal debutto stagionale, correndo il serio rischio di scatenare una rivolta all’interno dello spogliatoio peraltro.
Questi Dolphins sembrerebbero voler imitare gli Oakland Raiders dell’anno scorso, dobbiamo prenderne atto fin da subito ed entrare nell’ordine di idee per il quale quest’anno potrebbe davvero avere più senso guardare le partite di un’altra squadra, non c’è molto più da dire.
Certo, noi profani non siamo certo a conoscenza delle strategie custodite nei tablet e nelle menti di Grier e del suo staff, il quale paradossalmente potrebbe decidere di cedere qualcuna delle gustose scelte ai prossimi draft ora in possesso dei Dolphins per portare qualche nome altisonante in Florida, magari proprio nei giorni che ci separano dallo home opener di domenica; questo non ci è al momento dato sapere, ma questa trade, destinata a far parlare di sè in queste ore, al momento non appare come la più brillante decisione che il front office verde acqua potesse prendere, almeno nella mia personalissima opinione. Qualora la pensiate diversamente, confrontiamoci pure dovunque la tecnologia ci consenta.