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Vincere ma non convincere
I Dolphins centrano il successo nella loro terza uscita di preseason, ma rimangono ancora evidenti alcuni problemi di efficacia, specialmente in linea.
La terza partita di preseason è, senza alcun dubbio, la gara agostana più importante per la NFL. In gergo viene chiamata dress rehearsal, la prova delle divise in italiano, poiché è il match in cui i potenziali titolari di stagione vengono tenuti in campo più a lungo. I Miami Dolphins hanno affrontato i Jacksonville Jaguars, ottenendo una vittoria per 22 a 7, risultato convincente ma, com’è sempre il caso nelle partite estive, non è quello che conta, bensì la prestazione, ed essa è stata un pò meno incoraggiante, come stiamo per vedere.
Un inizio complicato
Il primo quarto rappresenta la prima occasione per vedere in azione Nick Foles, nuovo QB Jaguars, arrivato naturalmente da Philadelphia dove ha vinto un Superbowl da MVP, che durante questa preseason è sempre stato in panchina. Il periodo di gioco è poco brillante, a tratti pure noioso, come larga parte della partita, e si nota bene la differenza di qualità tra le due rose, con Jacksonville che dimostra di avere un roster di livello più alto, pur senza mai dominare il match. I protagonisti di questi primi quindici minuti sono la linea d’attacco di Miami, in negativo, e il rookie DE di Jacksonville, Josh Allen, il quale terrorizza l’attacco di casa, portando sempre pressione al QB e ai RB Dolphins. Chiuderà la partita con due tackle for loss e altrettanti QB hits; sarà forse il nome, ma anche l’omonimo QB di Buffalo l’anno scorso ebbe questo effetto dirompente sui Fins. La prima frazione di gioco si chiude sul 7 a 0 per gli ospiti; tra molte punt l’unica segnatura sarà quella figlia di una connessione che faremmo bene a tenere in mente in vista della prossima stagione: quella tra Foles e il suo ricevitore Dede Westbrook.
Nel secondo quarto gli ospiti cominceranno a ruotare i propri giocatori, e Foles tornerà a seguire la gara dalla sideline, lasciando posto al QB che ha giocato di più in questa preseason, e che con ampie probabilità sarà la sua riserva in stagione, Gardner Minshew, giocatore interessante ma ancora piuttosto acerbo, il quale non si farà certo ricordare per la sua prestazione in questa partita. E’ comunque una matricola e ha tempo per migliorare. Miami invece insisterà con Ryan Fitzpatrick, il QB che al momento è in vantaggio, e con ogni probabilità sarà tra gli starters l’8 settembre, per la prima partita stagionale all’Hard Rock Stadium, contro i Baltimore Ravens. Il numero 14 sarà più concreto, in questo periodo, riuscendo a muovere la catena e a realizzare due segnature, entrambe su field goal realizzati da Jason Sanders, leader, insieme al punter Matt Haack, di un ottimo reparto per i calci piazzati, il quale nel corso di questa partita è stato davvero efficace. Quando il coach Brian Flores disse, qualche settimana fa, che il modo migliore per entrare a far parte della squadra per la stagione sarebbe stato quello di farsi notare nello special team, i ragazzi devono averlo preso in parola, e ne siamo ben contenti poiché in una squadra in ricostruzione come questi Dolphins, non è male avere un reparto così affidabile.
Un’altra gara nel secondo tempo
Ambedue le squadre rientrano dagli spogliatoi presentando un’ampia rotazione, ma Flores vuole insistere con il suo QB Fitzpatrick, che gioca buona parte della terza frazione, mostrandosi più brillante, probabilmente anche grazie all’uscita dal campo di alcuni dei difensori più minacciosi di Jacksonville, tra cui proprio Allen. Nel corso di questo periodo di gioco, il barbuto timoniere riesce a trovare il primo – ed unico – TD della sua gara, dopo aver guidato una efficace discesa lungo il campo. I 6 punti verranno realizzati da Mark Walton, RB uscito dall’università di Miami e resosi protagonista di una stagione che potremmo definire da dimenticare a Cincinnati, l’anno scorso, più per motivi extrasportivi che per questioni di football, come troppo spesso accade. Il numero 9 riceve un passaggio breve in end zone e porta l’ovale oltre la linea di meta, prima che Sanders realizzi il PAT.
Minshew e i suoi non saranno più in grado di imbastire drive pericolosi, nè in questo quarto nè nell’ultimo, e la scena se la prenderà Josh Rosen, attualmente QB di riserva dei Dolphins, il quale non sembra aver intenzione di consegnare il lavoro da titolare a Fitzpatrick senza lottare, e metterà assieme il miglior drive della sua preseason. Il numero 3, come ben sappiamo, ci è stato spedito dai Cardinals, che lo avevano selezionato come decimo assoluto al draft 2018, all’interno di una trade che aveva su scritto occasione imperdibile, come gli abiti nei negozi durante la stagione dei saldi; e a cavallo tra terzo e ultimo quarto l’ex fenomeno dell’università di Los Angeles, ne approfitta per dimostrare quel che vale. Partendo dalla propria yard numero 1, Rosen guida Miami lungo tutto il campo, con presenza nella tasca. pazienza e buona mobilità, dando modo a Patrick Laird di correre le ultime 5 yards per trovare il TD. L’azione avviene naturalmente quando la difesa di Jacksonville non ha praticamente alcun titolare in campo, e questo non è dettaglio da poco per un team noto ai più come Sacksonville, ma finalmente Rosen dimostra di poter dire la sua con un pallone da football tra le mani.
Tristemente per noi tifosi, nell’ultimo quarto il QB non si ripeterà, accontentandosi di gestire ua partita ampiamente chiusa, dal momento che gli ospiti non faranno praticamente più nulla in attacco, tanto che l’unico episodio da segnalare, relativamente all’ultimo quarto d’ora di gioco, sarà un altro FG realizzato da Sanders, che fisserà il tabellone sul 22 a 7 finale.
Considerazioni finali
Nel match che ci ha permesso di vedere all’opera i probabili titolari, Miami ha dimostrato di avere ancora diverse lacune, soprattutto nella linea offensiva. Certo, il più affidabile lineman offensivo, Laremy Tunsil, non ha giocato per scelta tecnica – deve ancora recuperare pienamente da una botta rimediata in allenamento, stessa precauzione che ha tenuto fuori anche il RB Kenyan Drake – ma questa non può essere una scusa, poichè le linee sono tra i giocatori a maggior rischio di infortunio e dunque, situazioni come questa capiteranno sicuramente, nei 4 mesi di regular season che stanno per incominciare.
L’altra faccia della medaglia è, comunque, altrettanto ampia. Abbiamo ammirato uno special team coriaceo, come già scritto, e abbiamo visto alcuni difensori giocare in maniera pulita ed efficace, come ad esempio Nate Orchard e Jerome Baker, entrambi attenti e precisi, oltre ad una grande versatilità da parte di Minkah Fitzpatrick, l’asso della secondaria al suo secondo anno, da cui si aspettano grandi cose nel corso di quest’anno, anch’egli resosi protagonista di alcuni tackle perfetti. Quando Reshad Jones, l’esperta safety, rientrerà dall’infortunio, potremmo davvero trovarci di fronte ad un grande tandem.
Da segnalare tra i problemi riscontrati anche l‘alto numero di bandiere gialle lanciate sul campo, da entrambe le parti. Flores ha insistito molto sulla necessità di eliminare i falli, durante il camp, dunque difficilmente sarà soddisfatto dopo aver visto le tante penalità sventolate in faccia ai suoi. Curiosità statistica: ad inizio terzo quarto i Dolphins avevano guadagnato più yards offensive grazie alle bandiere gialle che grazie a proprie giocate.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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