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Preseason NFL: i Seahawks non passano in Minnesota
Dopo la vittoria contro i Broncos, Seattle si arrende ai Minnesota Vikings riportando alla mente incubi e glorie del passato.
Dopo il match vinto in casa contro i Denver Broncos, i Seattle Seahawks si arrendono ai Minnesota Vikings in un altro contesto in grado di portare alla mente incubi e glorie, in base alla propria tifoseria, del passato (come avvenuto nello scorso match). Infatti, non appena viene nominata questa sfida, i tifosi dei Vichinghi e quelli della Città di Smeraldo tornano indietro nel tempo, esattamente al 9 gennaio 2016: durante una partita combattutissima, giocata a Minneapolis con una temperatura di -21°, il punteggio era fermo sul 10 a 9 per gli ospiti e a 26 secondi dallo scadere, l’allora kicker dei Vikings, Blair Walsh, sbagliò un apparentemente facile field goal di sole 27 yard, regalando così la vittoria ai Seahawks.
Ricordi a parte, stavolta è toccato ai Vikings portare a casa la vittoria, prendendosi una piccola rivincita sugli ospiti i quali, specialmente a causa di infortuni alle riserve, non sono riusciti a raggiungere la seconda vittoria consecutiva.
Dynamic Duos: Cousins e Thielen vs Wilson e Lockett
Primo quarto povero di emozioni, se non per l’ottimo drive condotto da Kirk Cousins, quarterback dei padroni di casa, dove Captain Kirk e Adam Thielen si mostrano già in piena forma riuscendo ad aggirare senza difficoltà la difesa di Seattle soprattutto utilizzando schemi di gioco quali play action e bootleg.
In una situazione di 3° down e 5, Cousins decide di rischiare e lancia lungo in direzione del suo primo ricevitore, il quale compie una difficile ricezione portando a casa un buon guadagno di 34 yards. Successivamente, Cousins sorprende ancora una volta la difesa avversaria con un lungo lancio nel mezzo sempre intenzionato per Thielen, ma la copertura di Trey Flowers impedisce al ricevitore di raggiungere il pallone; sventola il fazzoletto giallo del back judge, l’arbitro posizionato a fondo campo, il quale chiama un fallo di pass interference ed i Vikings si trovano nella endzone dei Seahawks. Ciononostante, Minnesota deve accontentarsi di un field goal trasformato da Dan Bailey valido per i primi 3 punti del match.
Seattle risponde immediatamente, con il suo quarterback Russell Wilson in campo per la prima volta in questa nuova stagione. Gli spettatori dello U.S. Bank Stadium di Minneapolis sono convinti che sarà Tyler Lockett a dare spettacolo assieme al quarterback, e presumono di aver indovinato quando lo stesso wide receiver si esibisce nel cosiddetto “toe drag swag”, ovvero quando un ricevitore riesce ad effettuare una ricezione mantenendo entrambi i piedi all’interno del campo, quasi in maniera acrobatica. Tuttavia, questo è stato l’unico squillo del dynamic duo di Seattle, anche perché successivamente Wilson lancia verso uno smarcato Jaron Brown per 33 yard, apparecchiando la tavola per Jason Myers che si divora le 33 yard di distanza dal bersaglio e porta il risultato in parità trasformando il calcio piazzato.
L’ultimo legionario
Chiunque sia appassionato di football non può non ricordare, o addirittura conoscere, la temibile “Legion Of Boom” ossia la difesa di Seattle che dal 2012 al 2017 fecero venire gli incubi ad ogni quarterback che doveva affrontarla, incluso l’eterno Tom Brady. Da precisare, che tra gli altisonanti nomi della L.O.B. come Richard Sherman, Kam Chancellor e Earl Thomas vi era anche un certo Deshawn Shead, tutt’oggi ancora con i Seahawks.
Ebbene, mentre la riserva di Cousins Sean Mannion guidava i suoi verso la metà campo avversaria, dopo essere giunto con i suoi compagni a 20 yard dalla endzone avversaria, Mannion non si trova con il suo ricevitore Chad Beebe e Shead ne approfitta intercettando il pallone e segnando un touchdown da 88 yard per consegnare alla sua squadra il momentaneo vantaggio.
L’invasione vichinga
La pick-six è stato l’ultimo atto di Seattle, nonché unico touchdown del match da parte dei Seahawks, in quanto Minnesota decide che è giunto il momento di mettere la seconda marcia, prendere il controllo del match e far uscire di scena gli ospiti. I Vikings rispondono prima con un touchdown pass di Sean Mannion per Irvin Martin Smith Jr. reso possibile grazie all’ottima corsa in seguito a ricezione del rookie Mike Boone valida per 45 yard; altri due touchdown sopraggiungono nel secondo tempo per porre fine alla partita e garantire così alla squadra di Minneapolis di restare imbattuta in questa preseason consegnando a Seattle la prima sconfitta di precampionato.
Colpevoli di non essere riusciti a tenere testa all’attacco in maglia viola, i Seahawks non hanno brillato nemmeno contro la difesa avversaria, riuscendo a portare a casa 9 ulteriori punti tutti derivati da calcio piazzato.
Serve suonare l’allarme o la carica?
Nonostante sia ancora presto per tirare le somme, oltre che a considerare la differenza tra una vera partita e le “prove generali” di precampionato, forse è necessario che Pete Carroll dia una svegliata ai suoi facendo suonare, anche preventivamente, il campanello d’allarme nello spogliatoio.
Russell Wilson non è apparso nella migliore forma o, perlomeno, non ci si aspetta una prestazione del genere dal quarterback più pagato di sempre nella storia del football: lanci leggermente troppo alti o anticipati sono costati caro a papabili azioni che avrebbero potuto far segnare qualche punto in più sul tabellone. Nota positiva per Seattle consiste nel vedere una offensive line migliorata rispetto agli standard cui erano abituati i 12s, i sostenitori dei Seahawks, dando a Wilson il tempo necessario per lanciare la palla senza essere costantemente sotto pressione. Chiaramente bisogna precisare che fino a quando i titolari sono rimasti in campo sono state poche le sbavature, e che la maggior parte degli errori ricade, com’è normale che sia, sulle seconde linee scese in campo nel secondo tempo.
In uno sport dove gli infortuni sono sempre dietro l’angolo, i cambi sono necessariamente un aspetto fondamentale del gioco: non solo per sostituire al meglio coloro che devono abbandonare il campo per cause di forza maggiore, ma anche perché un roster ricco di talento può fare la differenza garantendo alte prestazioni senza pause dettate dalla fatica ed un conseguente maggior rendimento sul campo. Tatticismi secondo la scuola di Dan Quinn e i suoi Falcons vicecampioni nel 2017 a parte, c’è ancora molto lavoro da fare per coach Carroll ed i suoi rookies, ai quali spetterà un’intensa settimana di preparazione in vista della terza gara di preseason a Los Angeles contro i Chargers, quest’ultimi ancora senza vittoria in queste partite che preparano tutti noi ad un’altra, grande stagione targata NFL.
Photo credit: USA Today
Autore: Federico Mascheretti
Data di pubblicazione:
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