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Il momento dei verdetti: Dolphins vs Jaguars preview
Dolphins vs Jaguars, una partita che rappresenta l’ultimo spiraglio di luce playoff per Miami, con una vittoria potranno (forse) continuare a sognare.
Dolphins a due facce
E’ incredibile quanta differenza faccia una settimana. Si fa sempre difficoltà a raffrontare due partite, in una lega ultra competitiva come la NFL. Il 9 dicembre eravamo sulla luna, ubriachi di gioia ed incredulità dopo che a Miami si era consumato il delitto perfetto ai danni degli antipatici – perché troppo vincenti – New England Patriots. L’hanno chiamato Miami Miracle, quell’ultimo gioco che ha regalato una vittoria insperata ai Dolphins, nonché un incredibile finale a tutti i fan del football americano, facendoci credere che questa squadra potesse darci grosse soddisfazioni, in questa stagione. In sette giorni però è cambiato tutto: quando il 16 dicembre, infatti, si sono sfidati i Vikings a Minneapolis si è tornati a casa con 24 punti sul groppone e una prestazione imbarazzante caratterizzata da 9 sacks subiti e un’enormità di differenza di yards guadagnate tra le due squadre.
Tra le performance messe in scena a Miami e quelle in trasferta, on the road, sembra di vedere due squadre diverse; la partita di questa settimana, per fortuna, è tra le mura amiche.
Un ruggito che non intimorisce nessuno
Domenica scendono (non di troppi chilometri, in realtà) a Miami i Jacksonville Jaguars, una delle squadre più deluse da questa stagione, dal momento che partiva con la convinzione di essere una delle franchigie migliori della AFC, e invece si ritrova con un record di 4 vittorie e 10 sconfitte che la tiene in corsa solo per la prima selezione assoluta al draft – anche in questa poco avvincente competizione però fallirà, probabilmente, dal momento che in NFC c’è chi è stato in grado di fare peggio. I giaguari sono precipitati dalle stelle alle stalle e l’unica cosa che gli è rimasta, al termine di questa stagione, è la rabbia.
Ciò non significa che il match di domenica sarà una passeggiata per Miami, dal momento che i Jaguars possono ancora sfoggiare un’unità difensiva che è una parata di campioni, potendo annoverare tra le sue file giocatori del calibro di Jalen Ramsey, simbolo ed esempio del momento che sta vivendo il suo team, più impegnato a ruggire fuori dal campo, tramite il fastidioso trash talking che ha sempre accompagnato le sue prestazioni sul gridiron, che a inanellare big play, e A.J. Bouye, i quali sulla carta formano il più temibile tandem di CB della lega. Accanto a questi due troviamo un LB pericoloso come Myles Jack ed una linea difensiva in grado di sovrastare chiunque, e banchettare su linee offensive poco incisive – come ad esempio quella dei Fins della settimana scorsa – capitanata da un triumvirato che affianca Yannick Ngakoue, Marcell Dareus e Calais Campbell. Tanta roba, come si suol dire.
L’attacco, d’altra parte, è inversamente proporzionale a questa difesa, e rappresenta il vero cruccio di questa squadra. Accanto al talentuoso, ma fin troppo fragile per la NFL, RB Leonard Fournette, troviamo nomi che spaventano poco: come QB giocherà Cody Kessler, nominato titolare dopo che Blake Bortles aveva esasperato anche il più ottimista dei tifosi di Jacksonville, e come ricevitori vedremo Keelan Cole a sinistra e Donte Moncrief a destra. Non sentitevi in difetto, se non avete mai sentito questi nomi; con tutto il rispetto per questi attaccanti, che sono comunque professionisti nella NFL – dunque atleti impressionanti – i suddetti hanno ben poco da spartire con Thielen, Diggs e Cook, i tre che hanno strapazzato Miami domenica scorsa.
Come abbiamo visto in alcune partite nel corso di questo campionato, comunque, la difesa Jaguars è più che in grado di mettere a disagio gli attacchi avversari, chiedere a Andrew Luck e al suo ottimo attacco, incapace di mettere a tabellone un singolo punto contro Jax tre settimane fa. Se la offense di Miami giocherà come domenica scorsa potremmo considerare di seguire la sfida di domani pomeriggio con il requiem di Mozart in sottofondo, poiché il matchup contro i Jags finirà per concludersi come una marcia della morte per i Fins; se invece giocherà come contro i Pats, potremmo davvero divertirci seguendo questa partita, pur avendo subito l’ennesimo grave infortunio stagionale.
Quali Dolphins aspettarci?
Solitamente Miami sfrutta sempre il proprio clima, per sfiancare gli avversari che vengono a giocare nel suo stadio; in un derby della Florida, però, il fattore clima influirà piuttosto poco, dunque per vincere la partita i Fins dovranno affidarsi al proprio pubblico, al proprio playcalling, e ai propri huevos – lo spagnolo è oramai la lingua più parlata nella contea di Dade – che vanno assolutamente tirati fuori, per chiudere al meglio questa stagione.
Non ho parlato di playcalling a caso, perchè questa sarà una partita davvero importante per il capo allenatore dei Dolphins, Adam Gase, il quale ha, a mio avviso, fatto abbastanza per tenersi il lavoro anche l’anno prossimo – già vi vedo storcere la bocca di fronte a questa affermazione, ma provateci voi a restare in corsa per i playoff, almeno matematicamente, fino alla settimana 16, perdendo ogni settimana un tassello centrale del vostro mosaico, quasi come se un fato capriccioso ci avesse preso gusto a distruggere l’immagine ogni volta che questa cominciava a prendere forma – ma si trova comunque a rischio licenziamento, dal momento che in tre anni è riuscito ad ottenere solo un’apparizione one and done ai playoff, nel 2016. Il suo dirmpettaio di questa settimana, Doug Marrone, ha invece già le valigie bell’e pronte; solo chi è poco lucido potrebbe credere che sarà ancora lui a guidare i Jaguars, l’anno prossimo.
Ci mancherà Frank Gore, per questa sfida – e anche per la prossima, in realtà, dal momento che la sua stagione è già terminata a causa di un infortunio al piede rimediato a Minneapolis – mentre dovrebbe essere pienamente recuperato il QB Ryan Tannehill. Al momento in cui scrivo non c’è ancora alcuna notizia definitiva sulle condizioni del miglior difensore dei Dolphins di questa stagione, fresco di convocazione al Pro Bowl di Orlando, il CB Xavien Howard, il quale è tornato ad allenarsi in settimana; se tutto si evolve per il meglio, potrebbe riuscire ad essere in campo anche lui. dovesse esseci anche lui, la difesa potrebbe fare una figura molto migliore di quella rimediata contro i Vikings, quando fu demolita, soprattutto sulle corse.
Il posto di Gore verrà preso da Kenyan Drake, come runner principale, il quale sarà coadiuvato da due ragazzi che hanno fatto molto bene, nelle ultime uscite: Kalen Ballage e Brandon Bolden. I ricevitori Kenny Stills e DeVante Parker, invece, hanno molto da dimostrare dopo essere stati latitanti, nell’ultima partita.
I Dolphins partono con i favori del pronostico, dal momento che si trovano in casa e hanno di fronte una squadra che gioca praticamente solo per le statistiche, a questo punto; guai a sottovalutare un avversario in questa lega, però: un passo falso contro Jacksonville significherebbe, senza troppi giri di parole, andare a Buffalo domenica 30 dicembre a visitare la casa realizzata da Frank Lloyd Wright, le cascate del Niagara, o a costruire un pupazzo di neve, più che a sfidare i Bills, dal momento che tale sfida non avrebbe più alcun senso.
In un paio di giorni ne sapremo di più sull’esito di questa stagione e di questa squadra, in un paio di giorni potremmo essere esclusi definitivamente dalla postseason, o ancora in piena caccia per una partecipazione ai playoff di gennaio. Sfortunatamente, non dipende più solo da noi, ma dovremmo tenere d’occhio anche i risultati delle altre pretendenti. E’ comunque chiaro che, se non si vincono le proprie partite, ha poco senso guardare a quel che fanno gli altri. Forza Dolphins.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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