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Incornati: i Vikings demoliscono i Dolphins
Una partita senza storia, mai davvero in discussione, premia i padroni di casa di Minnesota, che mantengono vivi i loro sogni di playoff.
In America lo chiamano final stretch, la spinta finale, le ultime partite prima di accedere ai playoff della NFL. Sono quelle sfide che non si possono perdere se in gennaio si vuole giocare; lo sanno bene i Miami Dolphins, e lo hanno dimostrato domenica scorsa, così come lo sanno i Minnesota Vikings. Entrambe le squadre sono in corsa per un posto nei playoff, entrambe hanno un disperato bisogno di vincere. Il fattore campo è dalla parte dei Vikings, padrone di casa, mentre i Dolphins devono scalare una bella montagna: raramente Minnesota fallisce tra le mura amiche.
In difesa del fortino
Il primo possesso è per i Vikings, i quali mostrano subito chi gioca in casa: 7 giochi in attacco, con l’ultimo che vede Kirk Cousins trovare Stefon Diggs in meta; 13 yards e TD Vikes. I Fins non riescono a rispondere perchè dopo un bel primo down trovato da Mike Gesicki su play action, l’azione termina in un punt.
I Vikings ripartono e tornano in TD con un filo di gas, Dalvin Cook è inarrestabile e, dopo un drive timonato benissimo da Cousins, che connette bene con i suoi ricevitori e quando non li vede ci pensa con le sue gambe, il RB supera tutti e ne segna altri 6 (diventeranno 7 dopo il PAT); a metà del primo quarto siamo già sul 14 a 0 per Minnesota; tanti analisti vedevano i Vikings demolire i Fins in questa partita, sembrano averci visto giusto.
Miami non deve mollare, o non avrà senso continuare a seguire questo match molto a lungo. L’attacco però è latitante e riesce solo a trovare un 3 e fuori, anche a causa di un brutto illegal touching di Brice Butler che avrebbe guadagnato un primo down, ma quando si trovava fuori dal campo. Minnesota ha di nuovo la palla, e il trio composto da Cousins, Diggs e Cook ha ormai messo le tende nel campo di Miami, alla festa partecipa ora anche Adam Thielen, perché il QB ha tutto il tempo del mondo su ogni lancio e Minkah Fitzpatrick non riesce a coprire i due principali ricevitori avversari, i quali puntualmente lo anticipano. Alla matricola di Miami viene anche chiamato un holding su questo attacco, che contribuisce ad allagare ulteriormente la barca dei Dolphins, la quale affonda anche sotto i colpi dell’altro RB, Latavious Murray, che corre in TD dopo che Bobby McCain fallisce il contrasto. Miami è un disastro, Minnesota una meraviglia, siamo 21 a 0 e deve ancora chiudersi il primo quarto.
Per la prima volta una franchigia riesce ad ottenere più di 200 yards nello opening quarter in questa stagione. I Fins sono ancora non pervenuti. Nel possesso seguente, Frank Gore riesce finalmente a guadagnare un primo down in corsa, ma si fa male nell’azione e viene accompagnato sulla sideline. Prima del termine del primo quarto, Miami guadagna un altro set di down, sempre correndo, questa volta la firma è di Brandon Bolden.
Risalire da un buco profondo
Il compito per i Fins appare troppo arduo: la difesa dei Vikings è arcigna, e lo sapevamo, ma ce lo fanno comunque notare loro stessi stendendo un inconsistente Ryan Tannehill e costringendo Matt Haack a puntare per la terza volta, in tre possessi dei suoi. In altrettanti possessi, invece, Minnesota ha trovato tre TD; se ci riuscirà di nuovo, potremmo trovarci nel più lungo garbage time che ricordi. Le cose però girano male per i padroni di casa, questa volta, in un drive che vede volare tante bandiere gialle, soprattutto contro l’attacco. Fitzpatrick ha voglia di rivalsa, e trova un big play spettacolare: intercetta un passaggio troppo arretrato di Cousins e lo riporta in meta, pick 6 da 50 yards.
L’intercetto è come acqua fresca versata in faccia all’addormentata difesa ospite, che ora si fa valere e costringe i padroni di casa al punt. Miami attacca con Kalen Ballage come RB principale, dati gli acciacchi a Gore e Kenyan Drake, sul termine del primo tempo, e la matricola sfrutta bene la sua opportunità, guadagnando un primo down da wildcat formation, la specialità della casa, e poi su corsa. Ad un lungo drive, lungo 15 giochi, partecipa anche Butler, firmando una buona ricezione, ma i Fins riescono a guadagnare solo 3 punti grazie ad un calcio di Jason Sanders, pur trovandosi in profonda red zone.
Il terzo quarto
Miami ha il primo possesso e lo sfrutta al meglio, segnando in un singolo play. Dopo il fair catch ci sono 75 lunghe yards da percorrere e Ballage – ormai titolare, poichè Gore viene dichiarato out for game all’intervallo – lo fa in una sola azione: corsa spettacolare e TD per gli ospiti. L’andamento della partita appare cambiato poiché dopo la giocata esplosiva dei Dolphins, i Vikings fanno 3 e fuori. Ma tale sensazione svanirà presto.
I Fins prendono un primo down grazie ad un’altra wildcat condotta da Ballage, ma poi Anthony Barr e il suo compagno di reparto Danielle Hunter stendono in rapida successione Tannehill. Al punt di Haack segue un ottimo ritorno da 70 yards che porta Cousins a partire dalle 22 offensive. E’ una ghiotta occasione, ma la difesa tiene e concede solo un FG a Dan Bailey, la partita si mantiene all’interno di un intervallo di un unico TD.
Miami riesce a perdere 3 yards sul possesso successivo, invece di guadagnarne, soprattutto a causa di una pessima protezione data dalla linea a Tannehill; i Vikes possono ripartire intorno alle loro 30. Il possesso viene però stoppato presto, grazie soprattutto ad un sack di Robert Quinn che allontana troppo Cousins dall’indicatore di primo down.
Ancora una volta, un difensore riesce ad arrivare su Tannehill e a stenderlo, difficile riuscire a segnare se il QB non è in grado di passare la palla; questa linea sembra trovarle tutte per far perdere la propria squadra. L’attacco ospite pare non esistere più. Anche i padroni di casa. comunque, hanno qualche problema, su questo fronte. Il possesso successivo produrrà solo un calcio da 3, corto, che Bailey realizza senza troppi problemi.
La conclusione
All’inizio dell’ultimo periodo i Fins devono recuperare 10 punti, ma l’impresa appare faraonica per una squadra che non riesce a muovere la palla neppure per 10 metri. Il primo possesso dell’ultimo periodo si conclude rapidamente, sack che porta al 3 e fuori e attacco ospite da mani nei capelli. Cousins allora si ricompone, vede il suo ricevitore Robinson libero in meta e gli lancia una bomba – precisissima – Minnesota trova il TD e doppia i Fins portandosi sul 34 a 17. Per correttezza, proseguiremo con questo recap, ma non ha più molto senso a questo punto, poiché questo gioco chiude la sfida.
Nel drive successivo Tannehill subisce altre due sack, una delle quali da un quarto tentativo, e i Vikings possono ripartire dalle 16 offensive. Ci mettono pochissimo a segnare un altro TD, lo realizza Cook su una corsa nella quale si esibisce in un fantastico movimento. 41 a 17. I (pochi) tifosi di Miami presenti allo U.S. Bank Stadium imboccano gli ascensori mentre si scatena lo skol, il canto vichingo, dagli spalti colorati di viola.
Nuovo drive offensivo, nuovi sack ai danni di Tannehill, a questo punto è anche difficile capire perchè non sia in campo Brock Osweiler. Fortunatamente per il QB di Miami, i Vikings sono abbastanza clementi da non infierire oltre. Il risultato finale è di 41 a 17 per i padroni di casa; ad una settimana dal Miami Miracle, abbiamo assistito al Miami Massacre.
La sfida non è mai stata davvero in discussione, dopo il riavvicinamento del terzo quarto, i Vikings hanno cominciato a picchiare fortissimo in difesa, totalizzando 9 sacks, un numero altissimo.
La linea offensiva dei Dolphins è stata imbarazzante, impossibile non incolparli della sconfitta, sono naturalmente loro i principali responsabili di una debacle che sarà pagata carissima, dal momento che tutte le altre squadre di AFC con un record di 7 – 6 hanno vinto, domenica. Non si può commentare il lavoro del QB o quello dell’allenatore perché, semplicemente, non sono stati in grado di giocare. Adam Gase è stato forse troppo conservativo, ma non ha neppure avuto modo di provare granchè; Tannehill è apparso limitato dai postumi della botta all’anca rimediata la settimana scorsa e Gore è uscito al termine del primo quarto. Difficile essere ottimisti per le sorti della stagione, a questo punto. La società 538, analista per la NFL, dà ai Miami Dolphins un 9% di possibilità di prender parte ai playoff, dopo la sconfitta di Minneapolis. Personalmente, ritengo questa stima del 9% troppo ottimistica.
Le statistiche sono impietose, come la prestazione della squadra: Ryan Tannehill ha completato 11 passaggi su 24, per 108 yards; Kalen Ballage ha corso per 123 yards su 12 portate; Danny Amendola ha ricevuto per 30 yards, su 3 ricezioni.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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