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Freschi e pronti all’attacco: Miami @ Indianapolis preview
Il bye è andato: i Dolphins, dopo essersi goduti una settimana di meritato riposo – erano circa 2 anni che Miami non godeva della settimana di stop, saltato l’anno scorso a causa della minaccia dell’uragano Irma, che impedì alla squadra di giocare nella week 1, facendo loro recuperare quella gara nella week 11, quella in […]
Il bye è andato: i Dolphins, dopo essersi goduti una settimana di meritato riposo – erano circa 2 anni che Miami non godeva della settimana di stop, saltato l’anno scorso a causa della minaccia dell’uragano Irma, che impedì alla squadra di giocare nella week 1, facendo loro recuperare quella gara nella week 11, quella in cui dovevano avere il bye da calendario – sono tornati ad allenarsi questa settimana in vista di una sfida fondamentale, quella in programma domenica sera (alle 22.25 italiane, dopo il cambiamento di orario deciso dalla lega) al Lucas Oil Stadium di Indianapolis.
In tutta franchezza, non ci siamo certo annoiati la scorsa domenica. Certo, non ci siamo potuti godere i nostri beniamini in bianco e verde acqua, ma il turno pirotecnico ci ha comunque tenuto compagnia, tanto domenica con la super prestazione dei New Orleans Saint, quanto in monday night con lo scontro iperoffensivo tra Los Angeles Rams e Kansas City Chiefs.
Ma torniamo ai nostri ragazzi. Non ho parlato a caso di scontro fondamentale, perché domenica si gioca una sfida di quelle dove occorre dimostrare chi siamo: si sfidano gli Indianapolis Colts, che con un record di 5 – 5 (lo stesso di Miami) sono una diretta concorrente dei Fins nella corsa al sesto – e ultimo – posto disponibile per i playoff di AFC, essendo i restanti 5 già praticamente in cassaforte. Oltre a queste due squadre ci sono anche Baltimore Ravens, Cincinnati Bengals e Tennessee Titans, tutte con lo stesso identico record, a darsi battaglia per la wildcard.
Personalmente nutro i miei dubbi sul fatto che questi Dolphins siano più attrezzati e meritevoli delle ora citate concorrenti, ma sperare non costa nulla e finchè si è sulla pista da ballo è giusto ballare, arriverà poi il momento di sedersi al tavolo e riflettere su come sia andata la serata danzante.
Mai stati meglio
I Colts avranno dalla loro l’impareggiabile sostegno della loro tifoseria, giocando in casa, ma ben più preoccupante dell’ambiente è l’attuale condizione in cui versa la franchigia di Indianapolis. Ora come ora sono una delle squadre più calde della lega, arrivando da una serie di vittorie consecutive (ben 4, è la prima volta dal 2014) e, soprattutto, da una serie di prestazioni impeccabili della linea d’attacco che, da tre match, non permette ad alcun difensore di mettere le mani sulla loro più pericolosa arma offensiva: Mister Andrew Luck, uno dei più cristallini talenti degli ultimi anni nel ruolo di QB, uno che ha un cannone al posto del braccio destro, uno che è stato infortunato per un anno e mezzo a caus di un brutto infortunio alla spalla ma che ora è tornato, e ha molta voglia di recuperare tutto il tempo perduto.
In questo sport, spesso, un buon QB riesce a vincere le partite da solo, ma, certamente, il compito gli viene reso molto più facile quando può lanciare ad un signor ricevitore come T.Y. Hilton, il quale non ha certo paura di sfidare ogni CB o safety che voglia coprirlo in campo aperto. Ottime cose, nelle ultime partite, le sta facendo vedere anche il RB Marlon Mack, che non sarà uno dei primi nomi nella posizione, ma è comunque sempre in grado di essere concreto e pericoloso on the ground. In attacco le mani buone le ha anche il duo di TE composto da Eric Ebron e Jack Doyle, importanti anche nei blocchi (soprattutto il primo dei due).
La difesa non ha nomi di rilievo e non è certo una delle più pericolose della lega, ma la NFL di oggi è molto più concentrata sulla fase offensiva che su quella difensiva, per cui non è scandaloso sacrificare l’unità che non gioca l’ovale per potenziare al massimo quella che ha l’incarico di segnare i punti sul tabellone. Probabilmente è stato questo, fin dall’inizio, il piano di uno dei capi allenatori più interessanti nella lega, Frank Reich, che tutti abbiamo apprezzato l’anno scorso, quando era il coordinatore offensivo dei Philadelphia Eagles vincitori del Super Bowl; chiedere a Carson Wentz e ai suoi compagni di reparto in Pennsylvania se quest’anno la loro stagione da dimenticare (record di 4 – 6 e playoff che saranno probabilmente vissuti dal divano di casa) ha qualcosa a che vedere con questo addio. Questo piano sta cominciando a portare frutti, sembrerebbe.
Impossibile parlare dei Colts senza citare Mr. Clutch, Adam Vinatieri, kicker che a dicembre compirà 46 anni ma non se ne cura più di tanto, tanto che quest’anno è già diventato il giocatore con più vittorie in carriera e quello che ha segnato più punti, tanto per dire.
Non sono affatto male questi giocatori i quali, nonostante avessero cominciato malino la stagione, hanno ora trovato il modo di vincere e convincere.
Quali Dolphins vedremo
Non si giocano partite di playoff a novembre, ma quella di domenica ha esattamente lo stesso valore. Come si è detto si scontrano due squadre con lo stesso record, parte di un gruppo più ampio di franchigie con un record di .500 che si stanno giocando un posto a gennaio, per continuare a sognare anche al termine della regular season. Ciò non significa che chi perda è fuori dalla lotta, è ancora troppo presto per una verità matematica di questo tipo, significa però che chiunque vinca starà sostanzialmente meglio di come stava prima del match, in quanto sarà tornato in terreno positivo e avrà un discreto vantaggio sui team oggi 5 – 5 che domenica perderanno. Il gioco della qualificazione ai playoff NFL è spietato, non si possono più gettar via partite.
Miami arriva con un sorriso alla partita di Indianapolis, perché esce dalla settimana di riposo, una settimana in cui si sono potuti recuperare diversi infortuni, a partire da quello del QB Ryan Tannehill, che sarà regolarmente in campo domenica. Oltre al numero 17, comunque, hanno recuperato anche il CB Bobby McCain e, soprattutto, due linemen offensivi come Laremy Tunsil e Ja’Wuan James; per tutti e tre c’è ottimismo in vista del match. Per ogni buona notizia ce n’è una brutta però, in questa travagliata annata, e questa volta riguarda Jakeem Grant. Il giovane ricevitore, impiegato soprattutto sui ritorni, ha terminato la sua stagione due settimane fa a Green Bay. L’infortunio alla gamba che ha subìto lo ha fatto segnare sulla infame IR, la lista degli infortunati di lungo corso, di quelli che rivedremo in campo ad agosto 2019. Peccato, perchè Grant era parte integrante di un ottima unità: lo special team guidato dall’allenatore Darren Rizzi che sta mostrando ottime cose ed è, decisamente, la migliore delle tre unità dei Dolphins.
Se Miami vorrà vincere questa partite, però, dovrà finalmente dimostrare di saper mettere insieme un’ottima prova di squadra: non si va molto lontano, in questa lega, se gioca bene solo l’attacco, oppure solo la difesa, o ancora solo lo special team; bisogna che le tre unità trovino modo di mettere assieme una buona prova integralmente, a tutto tondo. Non abbiamo visto molte partite, quest’anno, in cui ciò sia accaduto. Ovviamente i migliori giocatori dovranno guidare la rotta, ma dovranno essere seguiti dai comprimari, dai gregari che non trovano molto spazio negli articoli, ma che sono parte integrante della squadra.
Comincia ora, dopo il bye, una stagione corta, composta di 6 partite in cui il risultato è tutto: per andare ai playoff occorrerà vincerne 5 o almeno 4 (e vedere poi i risultati delle concorrenti) ed è un compito probabilmente troppo difficile per questa squadra, ma non bisogna disperare: ogni partita fa storia a sè e nessuno è imbattibile. O meglio, qualcuno pare esserlo, ma gioca nell’altra conference. Forza Dolphins.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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