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I Dolphins tornano a sorridere sconfiggendo i Jets
Una partita ultradifensiva vede i Dolphins vincere lo scontro diretto in AFC East, i Jets non decollano e Darnold non entra mai in partita.
Gli spettatori di football, gli amanti di questo gioco, si dividono in due categorie, diametralmente opposte. C’è chi ama vedere molti punti sul tabellone, tanti touchdown e segnature e predilige il gioco offensivo, e c’è chi invece preferisce l’aspetto tattico del gioco, la sua dimensione tecnica, fatta di schemi e posizionamenti e, tendenzialmente, predilige un gioco fatto di attese e bassi punteggi, spiccatamente difensivo.
Se fate parte del primo gruppo, la partita tra i Miami Dolphins e i New York Jets di domenica non è stata sicuramente per voi; se invece appartenete al secondo, potreste esservi davvero divertiti.
Un lungo periodo di studio
Incominciamo il recap rendendo onore al merito dei giardinieri e degli altri preparatori che lavorano all’Hard Rock Stadium di Miami Gardens. Il campo è stato ottimo per l’interezza del match e non ha accusato alcun colpo dalla partita tra i Miami Hurricanes e i ragazzi dell’università di Duke, che avevano giocato sulla stessa superficie circa 18 ore prima della sfida divisionale tra Dolphins e Jets, sotto una pioggia a tratti torrenziale. Si notava che l’erba non era troppo omogenea in alcune zone, ma non è stato un problema per nessuno.
La partita inizia con un possesso per i Dolphins padroni di casa i quali, per la nona volta in 9 partite di questa stagione, vanno al punt. Unica giocata da segnalare, in questo breve possesso, un lancio di Brock Osweiler, ancora titolare, per Danny Amendola, da 26 yard. La difesa di casa appare fin da subito ben diversa da quella rattoppata che avevamo visto nelle ultime due uscite, e costringe subito i Jets ad un 3 e fuori, con un bel tackle for loss, un contrasto che causa la perdita di terreno, firmato da Akeem Spence, difensore di linea di Miami di cui scriveremo piuttosto spesso, in queste righe.
Torna in attacco la squadra di casa, lo fa dando spesso palla all’esperto RB Frank Gore e giocando aggressiva su un quarto tentativo, guadagnando un nuovo set di down dopo essere andata alla mano su un quarto e corto. Serve però a poco, dal momento che Matt Haack è nuovamente chiamato al punt. Seconda serie per gli ospiti, nuovo 3 e fuori, questa volta è Kiko Alonso l’autore del contrasto che costringe al calcio libero. Poco da fare anche per Miami, sull’attacco successivo, sempre possesso breve e sempre Haack al punt, colpito comunque ottimamente, mettendo l’ovale ancora una volta dietro le 20 difensive di New York. Per tutto il match gli ospiti saranno costretti a campi lunghi, grazie alla potenza e precisione del bravo punter in verde acqua.
I Jets sembrano poter ingranare. Il loro giovane QB Sam Darnold connette con il suo rookie TE Chris Herndon, il quale va a guadagnare il primo primo down ospite, poi ne arriva un altro su buona corsa di Isaiah Crowell. dopodichè Darnold lancia di nuovo, ma male. La palla termina tra le braccia di Alonso che la intercetta e la riporta per qualche yard, prima di guadagnarne altre 15 per un fallo di violenza non necessaria ai suoi danni. I Fins appaiono più convinti a loro volta: Gore corre per 8 yard, poi viene coinvolta la matricola Kalen Ballage che riceve per 9 yard. Una penalità di holding rallenta l’attacco ma la distanza di 43 yard è buona per calciare e Jason Sanders mette l’ovale tra i due pali per un field goal a favore di Miami.
Darnold riprende la palla in mano, ma Cam Wake ed Akeem Spence compongono una sorta di sandwich con il QB all’interno, sack condiviso e altro 3 e fuori ospite. Sul quinto possesso Dolphins arriva il quarto punt; nonostante Oweiler, con una azione di scramble, fosse riuscito a varcare la linea del marker del primo down, gli avversari chiamano però un challenge e lo vincono: il QB aveva toccato terra con il ginocchio prima di varcare la linea del down, dal quarto tentativo i Dolphins vano al calcio libero. La difesa è attenta e precisa: Bobby McCain e Minkah Fitzpatrick tolgono lo spazio di manovra e anche i Jets vanno al punt.
I padroni di casa si affacciano finalmente in end zone, ma gli ospiti sono dei mastini che abbaiano agli sconosciuti sullo zerbino di casa; Jamal Adams mette pressione all’attacco (lo farà per tutta la partita) e Jordan Jenkins stende Osweiler: i Fins devono accontentarsi di un calcio corto che Sanders realizza.
Prima del termine del primo tempo, ci sarà modo di vedere un field goal realizzato anche dai Jets per il 6 a 3 che manda le squadre negli spogliatoi: lo realizza il kicker di New York, Jason Myers.
Una sfida tutta difensiva
Il primo possesso del terzo quarto è per i Jets: Darnold trova il suo ricevitore Bobby Anderson per 18 yard e poi viene fermato da Wake, che lo infastidisce, e dal LB Raekwon McMillan che impedisce ai suoi avversari di muovere la catena. I Fins hanno un campo lunghissimo da percorrere, perché il punt li fa ripartire dalle loro 7. Kenny Stills ha una buona ricezione da 19 yard, la prima della sua prima gara dopo l’infortunio che lo ha tenuto fermo un paio di settimane, ma poi è ancora Jenkins a salire in cattedra, per New York, trovando un nuovo sack ai danni di Osweiler. In questo frangente, le telecamere della CBS inquadrano Adam Gase, capo allenatore di Miami, desolatamente solo, seduto in panchina, a pensare qualche schema per mettere in moto un attacco drammaticamente sterile.
Anche i Jets sono però terribili in attacco. Seguono due punt, una per squadra, ed una nuova azione offensiva per i Jets. Gli ospiti si muovono bene questa volta: Crowell corre per un primo down, poi due sciocche penalità per facemask avvicinano Darnold alla terra promessa, e i Jets paiono poterla pareggiare, arrivando in zona field goal con delle buone corse del RB Elijah McGuire, al debutto stagionale, ma Myers sbaglia piuttosto malamente.
Il possesso successivo per i Dolphins dura 3 giochi e poi esce Haack per il punt. Sull’azione successiva si vede il primo TD della partita, ma non lo realizzano i Jets in attacco, bensì i Dolphins in difesa. Un pessimo snap del C di New York Spencer Long – autore di una partita atroce, sarà sostituito prima del termine per disperazione – mette in difficoltà Darnold, il quale affretta il lancio e lo sbaglia. La matricola da Ohio State, il LB Jerome Baker, lo ringrazia con una pick 6. Dopo il PAT di Sanders i Dolphins si portano sopra di 10: 13 a 3. Baker sfrutta al meglio la prima INT della sua carriera, regalando ai Dolphins 7 punti che si riveleranno decisivi.
I Jets vogliono restare in gara e riescono a farlo grazie ad un calcio di Myers, il quale si fa perdonare l’errore precedente segnando il suo più lungo calcio stagionale, da 56 yard, al termine di un possesso complicato, viziato da un altro errore del centro Long e da un sack di Akeem Spence.
La pochezza offensiva di Miami è irritante e Todd Bowles, head coach di New York, vuole pareggiare la gara, ora che si trova ad un solo TD di distanza. Quincy Enunwa, ricevitore dei Jets in ombra per tutta la partita, si accende e guadagna 23 yard costringendo numerosi difensori al tackle, ma Darnold dà una grande mano ai Dolphins; prima si fa stendere dal solito, scatenato Spence (con la colpevole complicità della sua linea, non proprio in serata) e poi si fa intercettare da T.J. McDonald su un lancio a dir poco azzardato, centralmente. I Dolphins hanno soltanto il compito di far scorrere il cronometro, ma i Jets lo impediscono loro fermando con molta rapidità Gore, su due tentativi di corsa consecutivi. Un terzo down chiave Gase se lo gioca in maniera incomprensibile: fa lanciare OSweiler sulla linea di scrimmage per Amendola, il quale viene immediatamente contrastato.
Gli ospiti hanno poco tempo e nessun timeout a disposizione e Darnold, con campo lungo, è chiamato ad un drill nei 2 minuti che è il terreno di caccia dei grandi QB. La matricola forse diventerà, in futuro, un grande QB, ma ad oggi non lo è di certo e, infatti, dopo un inizio di drive incoraggiante con due passaggi da primo down per Herndon e McGuire trova tre incompleti consecutivi e infine, da quarto tentativo dedicato alla Vergine Maria (lo schema della disperazione, nel football, si chiama Hail Mary), recapita l’ovale tra le braccia di Walt Aikens. Quarto intercetto di giornata per lo sfortunato QB e, dopo l’inginocchiamento di Osweiler, importante vittoria per i Dolphins.
In chiusura
Partiamo dall’angolo delle statistiche per fare un paio di considerazioni sulla partita: Brock Osweiler ha lanciato per 139 yard in 15 passaggi su 24 tentativi, con 0 TD e 0 intercetti; Frank Gore ha corso per 53 yard in 20 portate; Danny Amendola ha ricevuto per 47 yard su 5 ricezioni. Non occorre essere analisti della NFL per capire quanto poco abbia fatto l’attacco questa sera. D’altro canto però, l’attacco dei Jets ha fatto pure peggio.
Autrice di un’ottima prestazione, invece, è stata la difesa. Le sfuriate del coordinatore Matt Burke, del veterano carismatico Cam Wake e del capo allenatore Gase, dopo le opache performance delle ultime due giornate, hanno portato frutto: l’unità ha messo a segno 4 sack e 4 intercetti, lasciando pochissimo spazio ai Jets, tanto sulle corse quanto sui passaggi. Certo, parte di questo merito sta nel demerito di Darnold e dei suoi, i quali hanno giocato veramente male, confermando il brutto momento di forma che stanno attraversando, ma non si può che essere soddisfatti della gara di questa defense, la quale arriverà ora ben più fiduciosa alla importante prova di domenica prossima a Green Bay, in uno stadio dove si troveranno di fronte un QB che li metterà alla prova ben più di quanto abbia fatto stasera Darnold.
Due partite giocate contro i Jets hanno portato due vittorie ai Dolphins, che ora non incontreranno più questi avversari di division fino alla prossima stagione (salvo remote combinazioni di playoff le quali, però, appaiono davvero improbabili) e la franchigia di Miami si trova ora con un record di 5 – 4. non fantastico ma positivo. Il tempo per festeggiare questa vitoria non è però molto, perché ci sono da preparare le valigie e colmarle di abiti pesanti per la trasferta che, tra 7 giorni, porterà la squadra in Wisconsin, ad affrontare una squadra storica e amatissima come i Green Bay Packers.
Autore: Mattia Mezzetti
Data di pubblicazione:
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