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NFL Power Rankings 2018 – week 2
NFL Power Rankings week 2, chi sale, chi scende, chi sogna e chi inizia già ad avere incubi, ecco il nostro ranking NFL dopo la week 1.
La NFL è finalmente tornata e la prima settimana della stagione non ha risparmiato emozioni che solo il football di oltreoceano sa regalare. Bene, anche se a fatica, i campioni in carica dei Philadelphia Eagles. Rimonta leggendaria per Aaron Rodgers, che rilancia ufficialmente le azioni dei Packers in chiave titolo. Vittoria senza sussulti per i Patriots e buona la prima anche per i Vikings.
#1 (=): Philadelphia Eagles – Ancora in difficoltà, come durante la preseason, Nick Foles, che però brilla come ricevitore con una variazione sul tema dell’azione “Philly Special” che aveva stupito i Patriots nel Super Bowl e dà la scossa alle Aquile di Philadelphia nella battaglia contro i Falchi di Atlanta.
#2 (=): New England Patriots – Passano gli anni, cambiano alcuni assistenti allenatori, vanno e vengono giocatori comprimari, ma finché Brady e Gronkowski giocano come sanno, i Patriots saranno sempre lì a giocarsela, a dispetto del tifo contro di una bella fetta di paese.
#3 (=): Green Bay Packers – Un Sunday Night quanto mai drammatico, seppure a lieto fine per i gialloverdi. Un inizio disastroso, complice anche l’infortunio al ginocchio a Rodgers, poi la risurrezione, il ritorno dell’eroe che stringe i denti, regala le sue magie, complice anche il calo della difesa dei Bears dopo un sontuoso primo tempo e porta a casa una vittoria che cementa le speranze di titolo dei Packers.
#4 (=): Minnesota Vikings – La difesa c’è, come testimonia la distruzione dei 49ers ed in particolare del loro astro nascente Garoppolo. L’attacco anche c’è, sotto la guida sicura di un Cousins già calato nel ruolo con scioltezza, anche se ancora non precisissimo. E domenica i Vichinghi fanno visita ai Packers, con all’orizzonte la leadership della NFC North e la voglia di rivalsa di Rodgers, dopo il brutto infortunio patito l’anno scorso proprio contro Minnesota.
#5 (+1): Jacksonville Jaguars – Il power ranking dei Jaguars potrebbe essere sempre lo stesso, ogni domenica, contro ogni avversario: una difesa da sogno (di titolo), un QB da incubo…a coach Marrone il compito di rendere questa squadra più forte dei limiti di Blake Bortles.
#6 (+1): Los Angeles Rams – Dopo un primo tempo sofferto in quel di Oakland, i Rams escono alla grande nel secondo tempo, mostrando tutta la solidità e completezza che ne fanno una delle squadre più interessanti di tutta la lega. Grande difesa (anche grazie alla mano sapiente di Wade Phillips) e attacco che gira a mille dietro a Todd Gurley e Jared Goff. Una ricetta che fa sognare i tifosia gialloblù.
#7 (-2): Pittsburgh Steelers – Non è facile dare credito agli Steelers dopo un primo turno caratterizzato da errori in serie (emblematici i tre intercetti di Big Ben nel primo tempo) che hanno permesso ai Cleveland Browns di partire con un pareggio dopo le 16 sconfitte su 16 gare del 2017. Restiamo convinti che il talento e l’esperienza siano dalla parte degli Steelers, ma non si può restare indifferenti di fronte alla confusione in campo e anche fuori. Le’Veon Bell ha destabilizzato lo spogliatoio ma per fortuna il suo sostituto, James Conner, ha sfornato una prestazione super (31 carries, 135 YDS, 2 TDs + 5 REC, 57 YDS).
#8 (+2): Carolina Panthers – Un passo in avanti dettato principalmente dalle sventure degli avversari divisionali che non dalle proprie imprese. Sono sempre i Panthers che conosciamo: tignosi, a base di difesa, Cam Newton e grinta. Quanto basta per sconfiggere i Cowboys in cerca di identità.
#9 (=): Atlanta Falcons – Non era semplice iniziare a Philadelphia nel Thursday Night di apertura della stagione ma i Falcons, aldilà della sconfitta, devono preoccuparsi per il ripresentarsi degli stessi limiti che ne avevano fermato la corsa l’anno scorso, specialmente la scarsa efficienza dell’attacco nella red zone. Da Matt Ryan ci si aspetta di più in fase di finalizzazione. Il confronto interno contro i Panthers nella week 2 offrirà un importante palcoscenico per cercare un riscatto immediato.
#10 (+2): Kansas City Chiefs – Subito un’importante vittoria su un avversario divisionale a Carson contro i Chargers, subito a pieno ritmo l’asse formato da Patrick Mahomes (15/27, 256 YDS, 4TD, 127.5 QB rating) e Tyreek Hill (7 REC, 169 YDS, 2 TDs + 2 punt returns, di cui 1 TD da 91 YDS). L’impressione è che sarà una squadra divertente da seguire…almeno finché gli avversari non troveranno le contromosse ad un attacco esplosivo.
#11 (-3): New Orleans Saints – Non siamo convinti che quella vista al debutto casalingo contro i Buccaneers sia una squadra meritevole dell’undicesima piazza, ma siamo però sicuri che i Saints abbiano le qualità per migliorare. Certo che subire 48 punti in casa, da una squadra data per morta prima di cominciare a destra e a sinistra (comprendendo in questa lista di becchini i nostri power rankings…), indica che la difesa ha tanto lavoro davanti per tenere il passo di un attacco produttivo come sempre.
#12 (+9): Baltimore Ravens – La prima squadra per cui fare ammenda per previsioni un po’ troppo pessimistiche sono i Ravens. Inizio fulminante contro i Bills, la cui inconsistenza però non chiarisce la reale portata di questa vittoria né il reale spessore dei Ravens. Visto l’inizio tutt’altro che brillante degli Steelers, si aprono peraltro spiragli interessanti al vertice della AFC North.
#13 (+5): Cincinnati Bengals – A fatica e col fiatone, ma soprattutto con un ultimo quarto sontuoso (17-0 di parziale), rimontano i Colts in trasferta e si mettono timidamente in scia ai Ravens nel tentare, sulla scorta di quanto scritto sopra, di movimentare una AFC North dove improvvisamente sembra vacillare il predominio di Pittsburgh.
#14 (+15): Washington Redskins – Secondo grande balzo in avanti, seconda volta che il power rankings della vigilia esce sconfessato. Chi scrive era presente allo State Farm Stadium di Glendale, Arizona, per la sfida fra Cardinals e Redskins ed è rimasto impressionato dai Redskins. Oltre alla consueta prova chirurgica di Alex Smith (ma perché tante critiche gratuite per un QB efficiente ed esperto come lui?), da segnalare la prova eccellente di Adrian Peterson, apparso animato dalla stessa grinta e dalla stessa potenza dei tempi d’oro di Minneapolis. L’unico dubbio è quanto della prestazione sia stato loro merito e quanto farina del sacco dei Cardinals.
#15 (+8): Miami Dolphins – I fulmini dei temporali di fine estate (preludio alla stagione degli uragani, approfittiamo per augurare il meglio alle popolazioni delle Carolinas che sono in questo momento in emergenza per l’arrivo dell’uragano Florence) a Miami interrompono per due volte il match contro i Titans, ma al termine di 7 ore di battaglia i Dolphins la spuntano. Qualche errore di troppo al rientro per Tannehill, ma la percentuale di passaggi completi (71.4%) é un dato positivo su cui Gase può costruire la stagione.
#16 (+6): Chicago Bears – Un primo tempo incredibile, inimmaginabile a tratti, con una difesa che distrugge tutto e tutti (incluso Rodgers, costretto momentaneamente negli spogliatoi) ed un attacco che sorprende per varietà e creatività. Si spengono tutte le lampadine nel secondo tempo e le colpe ricadono in gran parte sull’head coach all’esordio, Matt Nagy, autore di chiamate offensive insensate alla luce della fatica fisica che stava accusando la difesa. Come servire la rimonta a Rodgers su un piatto d’argento, insomma. Strepitoso debutto del nuovo fiore all’occhiello della difesa: per Khalil Mack 1 sack, 1 fumble forzato, 1 fumble recuperato, 1 intercetto ritornato per un TD, a dispetto di un numero ridotto di snaps a causa dell’ancora non ottimale forma fisica e limitate conoscenza del playbook.
#17 (-6) Houston Texans – Giocare a Foxboro non è una passeggiata ed è in quest’ottica che si deve valutare il ritorno, complessivamente deludente, di DeShaun Watson dopo il grave infortunio dell’anno scorso. Con grande maturità, il QB si è assunto le proprie responsabilità. La stagione è lunga e la trasferta di Nashville contro i Titans rappresenta una grande occasione per risollevarsi.
#18 (-5) Tennessee Titans – La gara di Miami, come detto sopra, fa testo fino ad un certo punto, viste le condizioni climatiche del tutto particolari. Ciò che però preoccupa, anche per il trend che delinea una continuità con la scorsa stagione, è l’involuzione continua di Mariota, autore nuovamente di una prestazione scadente e vittima di un infortunio che comunque non dovrebbe precludergli la possibilità di giocare contro i Texans.
#19 (+5): Denver Broncos – Ha funzionato a sufficienza la combinazione di una difesa dominante (super Von Miller, 6 tackles, 3 sacks, 2 fumbles forzati) ed un Case Keenum che commette troppi intercetti (3), ma conclude anche con il 64% di passaggi completati per 329 yards e 3 TDs. La partita casalinga che li attende con Oakland potrebbe già dire tanto sulle gerarchie nella AFC West (alle spalle dei Chiefs, si intende).
#20 (-5): Los Angeles Chargers – Avevamo già parlato dei loro infortuni, sapevamo già che, come al solito, avrebbero di fatto giocato in trasferta (lo StubHub Center è stato preso d’assalto dai tifosi dei Chiefs) pur sul proprio terreno di gioco, ma non possiamo non continuare a commuoverci per un grandissimo campione, Philip Rivers, ancora autore invano di una prestazione maiuscola (34/51, 424 YDS, 3 TDs, 1 INT, 103.7 QB rating) che passerà alla storia per la sventura di avere speso un’intera carriera giocando per una delle peggiori proprietà nella storia della NFL.
#21 (-1): San Francisco 49ers – L’inizio in quel di Minneapolis è stato una doccia fredda per Jimmy G, apparso impaurito secondo le dichiarazioni dei difensori dei Vikings, che lo hanno molestato senza sosta per l’intero incontro (per lui 3 intercetti, 3 sack subiti e solo il 45% dei passaggi completati). Siccome tuttavia di difese al livello di quelle dei Vikings ce n’è poche, i 49ers avranno subito l’opportunità di rifarsi ricevendo a Santa Clara i Lions usciti con le ossa rotta dal proprio esordio.
#22 (+9): New York Jets – Qui non sentiamo di doverci cospargere più di tanto il capo di cenere. Avevamo lasciato intendere che c’erano ragioni per essere ottimisti in casa Jets e la vittoria roboante di Detroit conferma che ci sono interessanti prospettive di crescita. Darnold si fa intercettare per un TD al primo passaggio della propria carriera da pro, ma reagisce con grande compostezza e guida i suoi ad una vittoria che, comunque, nelle proporzioni è largamente favorita dalla partita terribile di Matthew Stafford. La sfida casalinga con i Dolphins si preannuncia subito molto interessante.
#23 (-9): New York Giants – Ci eravamo riservati il dubbio di averli collocati troppo in alto, fidandoci del talento, peraltro visto in campo contro la pur fantastica difesa dei Jaguars, di Saquon Barkley (18 carries, 106 YDS, 1 TD) e OBJ (11 ricezioni per 111 YDS). Il problema, di nuovo, è la prova di Eli Manning, ben lontano dal giocatore che anni fa fu determinante nel portare due anelli ai Giants. E a NY c’è chi guarda ai Jets che con la terza scelta all’ultimo draft hanno portato a casa Darnold…ma era comunque difficile dire di no a Barkley con la seconda scelta.
#24 (-7): Detroit Lions – Molto negativa la prima da head coach per l’ex-defensive coordinator di Bill Belichick, Matt Patricia. Oltre a scoprire a Detroit che non tutto funziona bene come in New England, viene pure tradito da Stafford, insolitamente impreciso e fuori fase (4 intercetti, uno più brutto dell’altro). Urge risollevarsi, ma i 49ers in California non saranno un avversario semplice.
#25 (+5): Tampa Bay Buccaneers – Ebbene sì, eravamo fra coloro che li davano per morti e ancora li riteniamo non del tutto fuori pericolo. La grande e sorprendente vittoria di New Orleans è stata marcata da una prestazione pazzesca di un QB che non sarà Peyton Manning, ma che spesso in carriera si è dimostrato più che all’altezza come QB di medio livello e che anche in quest’occasione ha sostituto più che degnamente lo squalificato Jameis Winston: per Ryan Fitzpatrick 21/28, 417 YDS, 4 TDs, 156.25 QB rating + 12 carries, 36 YDS e 1 rushing TD. Non male…
#26 (=): Dallas Cowboys – Avevamo previsto che se Dak Prescott non ricomincia a girare, per i Cowboys si fa dura. Non aiutano le parole di Jerry Jones, che continuano a costituire un rumore di fondo che non contribuisce a ripristinare una serenità alquanto precaria. Garrett dà sempre l’impressione di non sapere che pesci prendere ed anche questo non lascia presagire niente di particolarmente positivo. Il Sunday Night in casa contro i Giants offre comunque una grande opportunità di rivalsa, in diretta TV nazionale.
#27 (-2): Seattle Seahwaks – Stringono i denti e lottano a Denver, ma il risultato non li premia. Una squadra un po’ strana i Seahawks, a metà fra quello che resta di una grande compagine capace di vincere un Super Bowl e tornarci (perdendo) l’anno successivo, ma anche contrassegnata da una fase di transizione e ricostruzione che, come sempre, richiede un po’ di tempo per completarsi. Li attende il palcoscenico del Monday Night a Chicago, contro la voglia di riscatto dei Bears dopo la beffa di Green Bay.
#28 (-1): Oakland Raiders – Il Black Hole riaccoglie Gruden, i suoi offrono tre quarti competitivi contro i ben più quotati Rams in uno dei numerosi derby californiani, ma il quadro finale non è consolante per la quasi totale assenza di pass rush (Khalil Mack, dove sei?) e la grande imprecisione di Derek Carr in serata decisamente storta (e prontamente criticato fra le righe da Chucky). A Denver non si deciderà la stagione degli “argento-neri”, ma certamente una vittoria risolleverebbe il morale dopo le ultime settimane di tante chiacchiere e troppe delusioni.
#29 (-1): Indianapolis Colts – Sprecano tre quarti incoraggianti permettendo ai Bengals di segnare 17 punti nell’ultimo periodo, ma restano comunque segnali positivi, per esempio la spalla di Luck regge bene all’uso massiccio che ne viene fatto (per lui 53 passaggi, di cui 39 completati, per 319 YDS con 2 TDs e 1 INT).
#30 (-11): Arizona Cardinals – Come detto, chi scrive era presente al loro incontro contro i Redskins. Non c’è molto da dire, se non che il povero Larry Fitzgerald continua ad essere un meraviglioso campione, ma in una squadra così in disarmo e alle prese con una ricostruzione che non è partita con il piede migliore, potrà al massimo aspirare a migliorare le proprie stratosferiche statistiche. A meno che Bradford non si svegli e Wilks non trovi la chiave per rivitalizzare un gruppo apparso spaesato (a dir poco), questi Cardinals sembrano destinati ad una scelta molto alta nel prossimo draft.
#31 (+1): Cleveland Browns – Così vicini a tornare alla vittoria dopo circa 21 mesi di astinenza e ancora una volta così tristemente beffati dal destino, con quel field goal bloccato da TJ Watt ad impedire la gioia di una vittoria all’overtime che avrebbe coronato una grande rimonta. I segnali positivi non mancano comunque e anche se la trasferta di New Orleans non offre la più facile delle opportunità, non mancheranno occasioni più abbordabili per portare a casa la tanto agognata W.
#32 (-16): Buffalo Bills – Avevamo quasi previsto tutto…il credito di una posizione in graduatoria legato più che altro alla qualificazione ai playoff dello scorso anno, le manovre discutibili intorno al QB titolare, con Peterman che semplicemente non sembra nemmeno lontanamente paragonabile ad un terzo QB…qualcuno dice giustamente che se continua a giocare da titolare e continua a sfornare prestazioni orripilanti, la causa di Kaepernick contro la NFL acquisisce robusta evidenza a supporto della tesi che la lega stia facendo cartello contro la contrattazione del QB da parte delle franchigie.
Autore: Federico Aletti
Data di pubblicazione:
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