Un altro “italano” alla guida dei 49ers? Si, e pare che ci sia parecchia fiducia in lui, visto che nella stagione appena terminata è riuscito a vincere tutte e 5 le partite rimanenti, e non per caso.
Jimmy Garoppolo ha firmato un contratto di 5 anni per la “modica” cifra di 137,5 milioni di dollari, in pratica 27,5 milioni a stagione, che lo fanno diventare, ad oggi, il giocatore con il contratto annuale più ricco nella storia della NFL.
Dopo 3 stagioni all’ombra di Tom Brady, Garoppolo sembra aver finalmente spiccato il volo. Dotato di un braccio potente, di un’ottima visione di gioco e soprattutto di una grande leadership, l’ex futuro quarterback dei Patriots è ora diventato a tutti gli effetti il franchise quarterback dei San Francisco 49ers.
Garoppolo e Montana hanno in comune la discendenza italiana, e nient’altro, poichè il giovane franchise-qb dei niners ora dovrà dimostrare di essere capace di fare le stesse magie
Il contratto non lascia dubbi, i niners credono molto in questo ragazzo di 26 anni, e punteranno a rinforzare la squadra per puntare dritti ai playoff 2018. Del resto il team c’è, e con delle oculate scelte ai draft e qualche trade con giocatori d’esperienza, si potrebbe pensare di riportare la squadra rosso-oro di San Francisco ai fasti degli anni ’80-’90, quando l’altro “italiano” (di nonni italiani) Joe Montana, cambiò la sorte della squadra della baia, portandola dalla cenerentola del campionato a “Team of the decade” con 4 Super Bowl conquistati nel decennio ’80-’90, ai quali Steve Young a metà anni ’90 aggiunse poi la ciliegina del 5° titolo.
Garoppolo e Montana hanno in comune la discendenza italiana (un po’ di orgoglio in più per noi, dopo la promozione di Tavecchio a kicker titolare dei Raiders), e nient’altro, poichè il giovane franchise-qb dei niners ora dovrà dimostrare di essere capace di fare le stesse magie.
Impossibile? Beh, chi avrebbe puntato 1 dollaro su Brady nel 2000? Soprattutto con Drew Bledsoe come starter? E chi avrebbe puntato sui 49ers di Joe Montana, scelto al 3° giro (82esima scelta assoluta), che nella valutazione pre draft era un “6 e mezzo” data la sua “poca potenza” di braccio?
Garoppolo nelle 5 partite da titolare di questa stagione nei niners ha collezionato più di 1500 yards, con una percentuale di completi del 67,4%, e non ci si faccia ingannare dai soli 7 touchdown pass e dei 5 intercetti, perchè stiamo parlando di una squadra che al suo arrivo portava in dote 10 sconfitte nelle precedenti 11 partite giocate. Se vogliamo dirla tutta inoltre, la prima vittoria dei niners era arrivata all’11° partita, quando Garoppolo, appena arrivato, non era sceso in campo ma era comunque presente in sideline. Quindi si può dire che “l’effetto Garoppolo” abbia portato bene fin dal suo arrivo.
Di sicuro ha giocato a suo favore anche il poter disputare 5 partite senza l’obbligo della vittoria, e la squadra è andata in campo con una mentalità più rilassata, giocando per divertirsi. Tuttavia in molti pensavano che per San Francisco potessere essere l’occasione di terminare 0-16 per prendere la prima scelta ai draft e invece il team californiano ha svoltato grazie al ragazzo dell’Illinois, che a guardare il suo curriculum, al suo primo anno di high school giocava con linebacker e running back.
Ora mentre a San Francisco festeggiano, a Boston si cova il malumore per aver perso un “pezzo da 90”, considerando che Brady ha 40 anni e che non ci sono in questo momento dei prospetti tali da poter essere backup e al tempo stesso anche eredi del quarterback più vincente della storia della NFL.