I Divisional Playoffs, la seconda delle tre tappe che conduce al Super Bowl, mette di fronte, per l’AFC Steelers e Jaguars, sul campo di Pittsburgh. Le due squadre, entrambe dotate di talento da vendere, si trovano in due situazioni piuttosto diverse: da una parte gli Steelers che sono ormai una certezza nei playoff, sempre presenti negli ultimi quattro anni; dall’altra una franchigia come quella di Jacksonville, assente e perdente da anni, che però ha messo assieme una squadra davvero rocciosa, soprattutto in difesa, grazie a numerose picks alte nei recenti draft. La vincente troverà i Patriots, squadra che ha già raggiunto la settima finale di championship in sette anni, passeggiando in casa con i Titans.
Sulla carta i padroni di casa sono i favoriti, ma non sono pochi a credere che Jacksonville possa rovinarne la festa, evitando agli Steelers l’atteso rematch con quei Pats che in regular season strapparono loro la vittoria nelle battute finali di una partita il cui protagonista assoluto fu il solito, pazzesco, Tom Brady, capace di guidare una rimonta esaltante anche per quei tanti appassionati di football che sono ormai stufi di vedere il 12 dominare ogni stagione.
E sono proprio gli underdogs a stupire inizialmente: una difesa insormontabile ed un attacco inarrestabile, soprattutto su corsa, folgorano il pubblico all’Heinz Field: pochi minuti dopo l’inizio del secondo quarto il tabellone registra il maggior svantaggio mai registrato in casa dagli Steelers nei playoff; è 21 a 0 Jax grazie a due TD di Leonard Fournette e uno di T. J. Yeldon, tutti e tre su corsa. Solo a questo punto Pittsburgh reagisce e Roethlisberger spara una cannonata che Antonio Brown, il miglior ricevitore della lega senz’ombra di dubbio anche quando non è al 100%, riceve in endzone per il 21 a 7. A questo punto il tifo si rianima ed i terrible towels – fazzoletti gialli sventolati dai sostenitori degli Steelers – colorano le tribune. Dietro l’angolo c’è però una nuova doccia fredda per i padroni di casa: durante un azione d’attacco, Ben Roethlisberger viene “abbracciato” dai difensori ospiti e la palla gli sfugge di mano, finendo tra le braccia di Telvin Smith, cornerback dei Jaguars, che corre per 50 yards e porta i suoi sul 28-7. Prima dell’intervallo c’è però tempo per un altro big play che accorcia le distanze, Big Ben vede lungo Martavis Bryant e gli Steelers si portano a meno 14. Il buon momento per i padroni di casa continua nel terzo quarto, quando un ottimo drive chiuso in endzone da Le’Veon Bell, (ricezione da 19 yards), porta Pittsburgh a sette punti di distanza da Jacksonville.
Nell’ultimo quarto di gioco il livello di adrenalina sale, dopo una corsa di 3 yards in touchdown di Fournette, gli Steelers rispondono con un touchdown pass di Big Ben per Antonio Brown da 43 yards. Sono fuochi d’artificio, come quando al drive successivo i Jaguars mandano a punti anche il fullback Tommy Bohanon, per il 42-28 che potrebbe scrivere la parola FINE alla partita a poco più di 4 minuti dal termine.
Sotto di 14 punti però gli Steelers reagiscono bene e vanno in touchdown ancora sull’asse Roethlisberger-Bell accorciando a -7, e con poco più di due minuti sul cronometro provano con un onside kick che però non riesce bene, e gli ospiti riescono a sfruttare il drive successivo per mettere a segno i 3 punti che faranno la differenza.
Sul 45-35 Roethlisberger e il suo attacco ci credono ancora, e con 1 minuto e 44 è lecito provarci, solo che Jacksonville è attenta, e concede il touchdown finale solo a 4 secondi dal termine (Roethlisberger per Smith-Schuster), che è utile unicamente per le statistiche: finisce 45-42 per i sorprendenti Jaguars che vanno in finale di conference in casa dei campioni in carica.