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Roma fatale anche agli Elephants
I Grizzlies si confermano la vera bestia nera per gli Elephants Catania bissando il successo ottenuto sugli etnei, unica sconfitta subita in Regular Season, e conquistando così l’accesso alla finalissima del campionato Lenaf che li vedrà impegnati sabato 29 giugno, a Mirabilandia, contro i fortissimi Lions Bergamo vincenti per 27-6 nell’altra semifinale giocata domenica contro […]
I Grizzlies si confermano la vera bestia nera per gli Elephants Catania bissando il successo ottenuto sugli etnei, unica sconfitta subita in Regular Season, e conquistando così l’accesso alla finalissima del campionato Lenaf che li vedrà impegnati sabato 29 giugno, a Mirabilandia, contro i fortissimi Lions Bergamo vincenti per 27-6 nell’altra semifinale giocata domenica contro i Guelfi Firenze.
La partita non era iniziata bene, per i romani, che concludevano con un nulla di fatto il loro primo drive offensivo ed erano costretti a calciare il primo punt dell’incontro. Gli Elephants, con Conticello in cabina di regia, si facevano subito minacciosi: Mangano raccoglieva uno screen pass centrale ed arrivava sino alle 30 dei padroni di casa dove subiva un facemask che portava gli etnei ad un 1° & 10 sulle 15 avversarie. Gli orsi riuscivano a fare quadrato e sventavano i primi tre tentativi, ma su un quarto e lungo venivano sorpresi da una finta di field goal subendo la ricezione di Mangano, ben imbeccato da Barbagallo oltre la goal line, per il parziale 0-6 che, grazie al calcio fra i pali di Gulisano, diveniva 0-7. Sul successivo kickoff return Vieira portava l’ovale fino alla linea delle 31 avversarie; giusto il tempo per rendersi conto che Pinelli, rientrato da 4 settimane di stop per infortunio muscolare, non era in grado di continuare che il coaching staff, fuori anche Tancioni per un infortunio subito a Verona nei quarti di finale, decideva di schierare Vieira in posizione di running back; il capoverdiano sorprendeva con la sua rapidità la difesa etnea e conquistava due primi down consecutivi che portavano i romani a sole 6 yards dalla goal line avversaria; ma la difesa etnea chiudeva tutti i varchi costringendo i romani ad accontentarsi di un field goal che Bianco calciava dalle 29 yards per il momentaneo 3-7. Per i catanesi c’era ancora il tempo per un drive prima dell’inversione di campo, ma la difesa di casa saliva in cattedra riuscendo ad arretrare, grazie ai placcaggi di Lucariello e Giordano e ad un sack di Insom, il raggio di azione degli avversari e costringendoli al punt. Il secondo quarto di gioco vedeva entrambe le squadre ricorrere più volte al punt. A soli 2’12” dal riposo entrava in campo l’offense dei Grizzlies, ormai senza timeout, sulle proprie 9 yards; da qui Ianniello conduceva in “no-huddle” un drive magistrale che arrivava, grazie alle ricezioni di Bertocchini, Bianco, Cingolani e Cinque, abili a fermare il tempo uscendo dal campo dopo ogni ricezione, fino alla linea delle 13 avversarie; con un 2&10 e soli 4” sul cronometro il coaching staff capitolino si affidava al piede di Bianco che non tradiva siglando il field goal del 6-7 a tempo scaduto.
Al rientro in campo erano gli ospiti ad avere il primo possesso ma venivano ben controllati dalla difesa degli orsi e, complici un paio di falli, si trovavano a giocare un 4&26 sulle proprie 13 yards, ma sull’inevitabile punt un giocatore della difesa colpiva il kicker permettendo agli Elephants di tornare in possesso di palla sulle proprie 28 yards. L’inerzia sembrava a questo punto girare a favore degli ospiti che arrivavano, grazie alle corse di Lombardo e dello stesso QB Conticello, a giocare un quarto down, con una sola yard da conquistare, sulle 40 avversarie; ma il tentativo di sfondamento centrale di Lombardo si schiantava contro il muro eretto dalla difesa capitolina che riconsegnava palla alla propria offense. Era ancora Vieira a suonare la carica per i suoi raccogliendo uno short pass di Ianniello e portando l’ovale sino alle 35 avversarie, dove subiva un facemask che portava l’attacco di casa a giocare un primo down a sole 10 yards dalla linea di goal avversaria; la difesa etnea faceva ancora buona guardia ma era costretta a subire il field goal del sorpasso di Bianco, decisivo sui calci oltre che sulle numerose ricezioni della giornata. Sul 9-7 per i capitolini ed un intero quarto ancora da giocare, entrambe le squadre tentavano di andare nuovamente a punti, ma le difese continuavano a fare buona guardia provocando anche alcuni turnover: da una parte Mangano raccoglieva un fumble, dall’altra Lolli e Dula, entrambi all’esordio in questi playoff, intercettavano Conticello chiudendo l’incontro e regalando al proprio team l’accesso alla finale.
La gioia dei capitolini può essere riassunta così da un emozionatissimo Claudio Faccini, head coach e defensive coordinator dei Grizzlies: “mai come quest’anno abbiamo sovvertito tutti i nostri pronostici, raggiungendo un risultato per noi impensabile inizialmente, viste le condizioni in cui versa il nostro team: fra defezioni ed infortuni abbiamo iniziato il campionato ad effettivi ridotti e le linee si sono assottigliate ancora di più durante il campionato, perdendo via via tutti i running backs, i nostri fiori all’occhiello. Abbiamo raggiunto questo obiettivo grazie al lavoro instancabile degli allenatori, a quello del preparatore atletico Di Chirico, che ha permesso ai nostri giocatori di giocare fino al fischio finale di ogni match al massimo delle proprie possibilità, ma soprattutto grazie ai nostri ragazzi che oggi sono stati superlativi: cuore, rabbia, abnegazione, convinzione, fiducia nei propri mezzi, questi sono solo alcuni ingredienti di questa domenica che, alla fine, mi ha visto piangere di gioia e di passione per questo splendido momento”.
Prossimo ostacolo, per gli orsi, saranno i Lions Bergamo sul campo del Parco Giochi di Mirabilandia, attrezzato per l’occasione del VI Italian Bowl. Fra le due squadre un solo precedente che risale all’ormai lontano 1986 quando i Grizzlies, squadra da molti accreditata fra le pretendenti del campionato, subiva una sonora sconfitta dalle matricole orobiche sul campo di Maccarese, nei pressi di Roma. Da allora le due società hanno seguito percorsi diametralmente opposti: i romani discioltisi un anno dopo al termine di un campionato disastroso, sono tornati a giocare un campionato di football esattamente dopo venti anni, nel 2007, i Lions nel frattempo vincevano ripetutamente tutto quanto era possibile vincere in Italia ed in Europa. Ultimamente la società orobica si è dovuta ridimensionare a causa della crisi economica, ma può ancora contare su un parco giocatori ed un coaching staff che, probabilmente, non ha eguali nel campionato di A2. Per i Grizzlies quindi un impegno proibitivo, ma non impossibile, come dimostrato molte volte nel corso di un campionato Lenaf imprevedibile ed aperto come quello cui abbiamo assistito quest’anno, che si avvia a rappresentare l’ultimo atto in una cornice degna e, si spera, con il pubblico delle grandi occasioni.
Autore: Fabio Gentile
Data di pubblicazione:
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